I prezzi del petrolio sono leggermente saliti nel trading asiatico di giovedì, sostenuti dai dati che hanno mostrato un forte calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti. Nel frattempo, gli investitori restano cauti mentre le trattative commerciali proseguono in vista della scadenza tariffaria del presidente Donald Trump.
Alle 22:18 ET (02:18 GMT), i futures sul Brent con scadenza a settembre sono aumentati dello 0,3% a 68,69 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) sono saliti anch’essi dello 0,3% a 65,45 dollari al barile.
Entrambi i contratti hanno perso terreno nelle ultime quattro sessioni a causa delle crescenti preoccupazioni che la scadenza tariffaria del 1 agosto possa pesare sulla domanda di energia.
L’EIA segnala un calo significativo delle scorte di greggio negli Stati Uniti
L’Energy Information Administration (EIA) ha comunicato mercoledì che le scorte di greggio USA sono diminuite drasticamente la scorsa settimana, riflettendo un aumento dell’attività delle raffinerie e forti esportazioni, a sostegno dei prezzi del petrolio.
Le scorte di greggio sono scese di 3,17 milioni di barili nella settimana terminata il 19 luglio, ben oltre le attese degli analisti che stimavano un calo di 1,6 milioni di barili.
Con le riserve commerciali di greggio ora circa il 9% sotto la media stagionale quinquennale, a circa 419 milioni di barili, il mercato si trova ad affrontare condizioni di offerta più ristrette.
Anche le scorte di benzina sono diminuite di 1,7 milioni di barili, superando le previsioni di un calo di 900.000 barili, mentre quelle di distillati sono aumentate di 2,9 milioni di barili come parte del rifornimento stagionale.
Dopo i dati, i prezzi del petrolio sono aumentati grazie ai segnali di restrizioni nell’offerta e alla domanda resiliente nel mercato statunitense.
Attenzione agli sviluppi sulle trattative commerciali dopo l’accordo USA-Giappone
Il presidente Trump ha annunciato mercoledì un accordo commerciale con il Giappone che prevede tariffe al 15% sulle importazioni giapponesi, ridotte rispetto al 25% proposto in precedenza.
L’accordo include un impegno di investimenti giapponesi negli Stati Uniti per 550 miliardi di dollari e apre i mercati giapponesi alle esportazioni statunitensi, comprese auto, prodotti agricoli ed energetici.
Questo accordo è il più significativo in una serie di intese negoziate dall’amministrazione prima della scadenza tariffaria del 1 agosto, alimentando le speranze per ulteriori accordi.
Tuttavia, gli investitori restano cauti, in particolare riguardo a un possibile accordo con l’Unione Europea, che ha accennato a misure di ritorsione contro le tariffe USA.
Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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