Il dollaro statunitense è salito modestamente giovedì, ma si è mantenuto vicino ai minimi recenti, mentre l’euro ha perso terreno in vista della prossima decisione della Banca Centrale Europea.
Alle 04:40 ET (08:40 GMT), l’Indice del Dollaro, che misura la valuta rispetto a un paniere di sei principali valute, ha guadagnato lo 0,1% a 97,002, rimanendo vicino a un minimo delle ultime due settimane.
L’indice ha perso quasi l’1,5% negli ultimi sette giorni, poiché il dollaro ha faticato a trovare supporto nonostante le notizie positive sul commercio, inclusi il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone e i progressi nelle trattative con l’Unione Europea.
Potrebbe arrivare un rimbalzo del dollaro a breve termine?
Gli analisti di ING hanno osservato: «Se il dollaro è davvero destinato a un recupero a breve termine (noi lo pensiamo ancora), allora questo dovrà essere innescato dai dati piuttosto che dalle notizie sui dazi. Ma questa settimana è stata tranquilla sul fronte dati, e ciò ha apparentemente permesso una ricostruzione delle posizioni corte sul dollaro.»
Gli investitori attendono diversi importanti rapporti economici, come le vendite di nuove case, gli indici PMI di S&P Global e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
ING ha aggiunto: «Le richieste iniziali sono in calo da cinque settimane e quelle continue si sono stabilizzate da metà giugno. Mancano solo otto giorni al rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, un’altra forte rilevazione oggi potrebbe far salire un po’ le aspettative sulle buste paga non agricole.»
Hanno inoltre sottolineato: «I mercati prezzano ancora 16 punti base di allentamento per settembre, che è il contratto dove vediamo il maggior potenziale per un riprezzamento restrittivo che possa guidare un recupero del dollaro.»
L’attenzione è rivolta anche alla Federal Reserve, con il presidente Donald Trump — critico dichiarato del presidente della Fed Jerome Powell — che visiterà la banca centrale più tardi durante la giornata. Non è chiaro se i due si incontreranno.
L’euro scende prima della riunione BCE
Sul mercato europeo, EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1767, con l’euro vicino al livello più alto degli ultimi quasi quattro anni, mentre gli investitori si preparano all’annuncio della BCE.
Dopo otto tagli consecutivi ai tassi, si prevede che la BCE manterrà i tassi fermi in attesa di maggiori dettagli sulle trattative commerciali tra Commissione Europea e Stati Uniti.
Come ha affermato ING, «Se la BCE si sente fiduciosa che un accordo commerciale stia arrivando, i rischi di una sorpresa accomodante sono infatti più bassi. Tuttavia, la discussione sulla valuta rimane una variabile che pone rischi al ribasso per l’euro.»
GBP/USD è sceso dello 0,2% a 1,3549, invertendo parte dei guadagni ottenuti nella sessione precedente (+0,4%).
Il Regno Unito ha già raggiunto un accordo commerciale con l’amministrazione Trump, e con l’inflazione ancora elevata, si prevede che il tasso base del Regno Unito rimanga tra i più alti tra le economie sviluppate.
Lo yen guadagna grazie all’ottimismo per l’accordo commerciale
Altrove, USD/JPY è sceso dello 0,2% a 146,24, segnando il quarto giorno consecutivo di guadagni per lo yen dopo l’annuncio di un ampio accordo commerciale tra Washington e Tokyo, che include un dazio del 15% sulle importazioni giapponesi, ridotto dal 25% inizialmente proposto.
AUD/USD è salito dello 0,2% a 0,6615, mentre USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1522, riflettendo l’ottimismo regionale derivante dall’accordo con il Giappone.
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