I prezzi dell’oro hanno registrato un leggero aumento nelle prime ore di giovedì in Asia, mentre il rame ha esteso il suo rally in seguito all’ultimo annuncio di dazi da parte del presidente statunitense Donald Trump. L’intero comparto dei metalli ha beneficiato di un indebolimento del dollaro USA, sebbene l’incertezza sulla politica monetaria della Fed abbia limitato i guadagni.
Alle 05:34 (GMT), l’oro spot è salito dello 0,3% a 3.323,72 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di settembre sono aumentati dello 0,3% a 3.332,45 dollari.
Nonostante le tensioni commerciali, il metallo prezioso è rimasto all’interno di un intervallo ristretto compreso tra 3.300 e 3.450 dollari, riflettendo l’indecisione degli investitori.
I dazi non spingono l’oro
Le tariffe annunciate da Trump non hanno innescato un’impennata nei prezzi dell’oro, sebbene il presidente abbia inviato lettere ufficiali a vari partner commerciali. L’effetto sui mercati è stato mitigato dal rinvio dell’entrata in vigore al 1° agosto, alimentando la speranza di nuovi accordi.
“L’incertezza legata ai dazi è l’unico ostacolo a un taglio dei tassi,” ha dichiarato il presidente della Fed Jerome Powell.
I verbali della riunione di giugno indicano che la maggior parte dei funzionari Fed è favorevole a riduzioni dei tassi quest’anno, ma resta divisa sulla tempistica a causa del potenziale impatto inflazionistico delle tariffe.
L’interesse per l’oro come bene rifugio diminuisce
La domanda di oro come bene rifugio si è attenuata, in parte per la riduzione delle tensioni in Medio Oriente. Intanto, argento e platino hanno registrato performance superiori rispetto all’oro nelle ultime settimane.
I futures sul platino sono saliti dello 0,3% a 1.387,60 dollari, mentre quelli sull’argento sono aumentati dello 0,2% a 36,710 dollari, vicini ai massimi pluriennali.
Il rame vola dopo la conferma dei dazi USA al 50%
Il rame ha proseguito il suo rally: i futures USA sono aumentati dell’1,4% a 5,6183 dollari per libbra, mentre i contratti londinesi sono saliti dello 0,5% a 9.687,10 dollari per tonnellata.
Trump ha ribadito che “imporrà dazi del 50% su tutte le importazioni di rame negli Stati Uniti” a partire dal 1° agosto, con l’obiettivo di “rafforzare la produzione interna”, anche se gli analisti dubitano che l’industria nazionale possa compensare il deficit.
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