I prezzi dell’oro sono rimasti pressoché invariati nelle contrattazioni asiatiche di martedì, mentre i mercati hanno reagito alle ultime notizie sui dazi commerciali annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La domanda di beni rifugio ha inizialmente sostenuto il metallo prezioso, ma il rafforzamento del dollaro ha contenuto i guadagni.
Lunedì l’oro era salito dopo che Trump aveva pubblicato una serie di lettere con cui proponeva dazi pesanti su diverse economie asiatiche e africane. Tuttavia, il posticipo della scadenza all’1 agosto e l’apertura a nuovi negoziati hanno ridotto le tensioni tra gli investitori.
Il dollaro si è rafforzato in scia all’annuncio, sostenuto anche dalle attese di tassi d’interesse stabili negli Stati Uniti — fattore che ha esercitato pressioni sui metalli quotati in dollari.
Alle 01:22 ET (05:22 GMT), l’oro spot scendeva leggermente a 3.334,22 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro con scadenza a settembre erano stabili a 3.343,70 dollari.
Le parole di Trump alimentano l’incertezza, ma anche il rischio
Trump ha dichiarato che la scadenza dell’1 agosto non è definitiva, lasciando spazio a ulteriori trattative. La dichiarazione ha seguito l’estensione del termine originario del 9 luglio e ha rafforzato le speranze per una possibile de-escalation.
L’atteggiamento più morbido ha sostenuto l’appetito per il rischio, con i mercati asiatici in rialzo e i future di Wall Street in recupero. Tuttavia, i contenuti delle lettere pubblicate restano preoccupanti:
- 25% di dazi su importazioni da Corea del Sud, Giappone, Malesia e Kazakistan
- 30% sul Sudafrica
- 32% sull’Indonesia
- 35% sul Bangladesh
- 36% sulla Thailandia
Le lettere hanno inizialmente colpito il sentiment di mercato, spingendo gli investitori verso l’oro come bene rifugio.
Nonostante ciò, l’oro è rimasto in un range ristretto nelle ultime settimane, sostenuto dall’avversione al rischio ma limitato da dati macro positivi. Il prezzo resta vicino al massimo storico di 3.500 dollari l’oncia toccato all’inizio dell’anno.
Il dollaro forte pesa sui metalli in attesa dei verbali della Fed
Il dollaro ha perso leggermente terreno in Asia, ma resta su livelli elevati dopo il rimbalzo registrato nella notte. I segnali di forza economica degli Stati Uniti e le tensioni sui dazi alimentano le aspettative che la Federal Reserve non taglierà i tassi a breve, penalizzando i metalli preziosi.
Gli operatori attendono ora la pubblicazione dei verbali della riunione Fed di giugno, che potrebbe offrire indicazioni sulla futura politica monetaria. Finora, la banca centrale si è mostrata cauta e poco incline a ulteriori stimoli.
Il rafforzamento del dollaro ha frenato anche altri metalli:
- Futures sul platino in rialzo dello 0,1% a 1.383,75 $/oz
- Futures sull’argento in crescita dello 0,3% a 37,008 $/oz
Tra i metalli industriali:
- Futures sul rame LME in aumento dello 0,2% a 9.839,80 $/tonnellata
- Rame USA in crescita dello 0,4% a 5,0260 $/libbra
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