Prezzi del petrolio in calo tra i timori per i dazi di Trump e l’aumento della produzione OPEC+I prezzi del petrolio sono scesi nelle contrattazioni asiatiche di martedì, mentre i mercati valutano l’impatto delle nuove tariffe annunciate dagli Stati Uniti e l’aumento della produzione deciso dall’alleanza OPEC+.
Alle 01:40 GMT (21:40 ET di lunedì), i future sul Brent con consegna a settembre sono calati dello 0,7% a 69,11 dollari al barile, mentre il WTI ha perso anch’esso lo 0,7%, scendendo a 67,46 dollari. Il calo segue un rialzo superiore all’1% registrato lunedì, sostenuto da aspettative di mercato ancora ristretto nonostante l’incremento dell’offerta.
Trump intensifica la guerra commerciale con nuovi dazi su 14 paesi
Il presidente americano Donald Trump ha inasprito lunedì la sua politica commerciale notificando a 14 paesi l’introduzione di nuovi dazi, che entreranno in vigore il 1° agosto. Tra i destinatari figurano Giappone e Corea del Sud, a cui è stato comunicato l’imposizione di un dazio del 25% su tutte le esportazioni, mentre altri paesi – tra cui Serbia, Tunisia e Thailandia – potrebbero affrontare tariffe fino al 40%.
Un ordine esecutivo firmato nel fine settimana ha posticipato la scadenza originaria del 9 luglio, lasciando una finestra per trattative. Tuttavia, Trump ha definito la nuova data “ferma, ma non del tutto”, suggerendo una certa flessibilità per i partner disposti al dialogo. Le tariffe rischiano di compromettere i flussi commerciali globali, soprattutto per importatori energetici come India, Corea del Sud e Giappone.
L’OPEC+ aumenta la produzione e continua a ridurre i tagli
Nel frattempo, l’alleanza OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno per agosto, superiore agli incrementi mensili di 411.000 barili registrati nei tre mesi precedenti. Un ulteriore aumento simile è in valutazione per settembre, con decisione attesa alla riunione del 3 agosto.
L’iniziativa prosegue il graduale ritiro dei tagli volontari pari a 2,2 milioni di barili al giorno, messi in atto da produttori chiave come Arabia Saudita e Russia per sostenere i prezzi nei mesi precedenti.
Nonostante il ribasso iniziale di lunedì, i prezzi si sono ripresi dopo che l’Arabia Saudita ha aumentato il prezzo ufficiale di vendita del greggio Arab Light destinato al mercato asiatico per agosto, segnale interpretato come fiducia nella domanda da parte del maggiore esportatore mondiale.
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