I mercati azionari statunitensi hanno chiuso la settimana, accorciata per la festività, con un rialzo: S&P 500 e Nasdaq Composite hanno segnato nuovi record storici. Nonostante l’ottimismo negli Stati Uniti, i mercati europei sono rimasti cauti a causa delle incertezze legate alle politiche commerciali aggressive americane.
Rally dei mercati USA grazie a dati occupazionali robusti e progressi politici
S&P 500 e il Nasdaq, dominato dal settore tecnologico, hanno chiuso a livelli record giovedì, sostenuti da un rapporto sull’occupazione superiore alle attese. Questi dati hanno ridotto i timori di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nel breve termine. L’S&P 500 è salito dello 0,8%, il Nasdaq dell’1,0% e il Dow Jones dell’0,7%, avvicinandosi al proprio massimo storico. I mercati USA sono rimasti chiusi venerdì per la festività dell’Indipendenza.
Il rapporto sull’occupazione di giugno ha mostrato un aumento solido dei posti di lavoro, anche se il ritmo delle assunzioni nel settore privato ha rallentato al minimo di otto mesi. Il tasso di disoccupazione è leggermente calato al 4,1%, in parte perché più lavoratori hanno lasciato la forza lavoro, mentre la riduzione delle ore lavorate suggerisce alcune contrazioni.
Nel complesso, la solidità del mercato del lavoro e l’inflazione moderata fanno prevedere che la Federal Reserve manterrà invariati i tassi nel prossimo incontro del 29-30 luglio.
Nvidia verso una valutazione storica
Nvidia, leader nella produzione di chip avanzati per l’intelligenza artificiale, ha visto la sua capitalizzazione di mercato avvicinarsi a quasi 4 trilioni di dollari, posizionandosi per diventare la società più preziosa di sempre. L’azienda è al centro del boom dell’AI che continua a catturare l’interesse degli investitori.
Congresso approva la grande legge fiscale di Trump
La Camera dei Rappresentanti ha approvato il maxi pacchetto fiscale e di spesa promosso dal presidente Trump, segnando una vittoria legislativa nonostante alcune resistenze nel suo stesso partito. La legge, che estende le riduzioni fiscali del 2017 e aumenta la spesa per la difesa e la sicurezza delle frontiere, dovrebbe essere firmata presto da Trump.
I sostenitori affermano che il provvedimento stimolerà la crescita economica, con Trump che lo ha definito un “razzo” per l’economia USA. I critici, inclusi alcuni repubblicani, temono l’aumento del debito pubblico, che secondo l’Ufficio del Bilancio del Congresso crescerà di oltre 3 trilioni di dollari. Il disegno di legge prevede anche tagli a programmi di assistenza alimentare e sanitaria e riduzioni di crediti fiscali per progetti di energia pulita. La Casa Bianca contesta queste stime.
Tensioni commerciali in vista della scadenza delle tariffe
Nonostante le buone notizie economiche e legislative, i mercati restano nervosi per la scadenza del congelamento dei dazi statunitensi la prossima settimana. L’amministrazione aveva promesso numerosi accordi commerciali individuali, ma finora ne ha siglati solo tre: Cina, Regno Unito e Vietnam.
Il presidente Trump ha annunciato un cambio di strategia, con lettere inviate ai partner commerciali per specificare le tariffe sulle loro esportazioni dagli Stati Uniti a partire da venerdì. Ha ammesso la difficoltà di negoziare con circa 170 paesi, lasciando intendere un approccio più duro.
Dialoghi per il cessate il fuoco in Medio Oriente e mosse diplomatiche
Trump ha dichiarato che entro 24 ore si saprà se Hamas accetterà un cessate il fuoco con Israele. Il conflitto tra Israele e Hamas, in corso da decenni, è riesploso nell’ottobre 2023 dopo un attacco di Hamas.
Israele ha recentemente accettato un cessate il fuoco di 60 giorni che potrebbe aprire la strada a una pace duratura. Fonti vicine a Hamas riferiscono che il gruppo cerca garanzie che la tregua sostenuta dagli USA porterà a una pace stabile. Trump ha anche suggerito che gli Accordi di Abramo, firmati nel suo primo mandato per normalizzare i rapporti tra Israele e alcuni paesi del Golfo, potrebbero estendersi ad altri.
Prezzi del petrolio stabili in attesa della riunione OPEC+
I prezzi del petrolio sono rimasti stabili nel trading leggero prima della riunione del fine settimana dell’OPEC+, che dovrebbe decidere un nuovo aumento della produzione. I futures sul Brent sono scesi dello 0,1% a 68,75 dollari al barile, mentre il WTI americano è salito dello 0,1% a 67,05 dollari.
Entrambi i contratti hanno recuperato tra l’1% e il 2% questa settimana dopo forti cali la settimana precedente. L’OPEC+ dovrebbe aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno in agosto, continuando a ridurre i tagli produttivi in vigore da due anni per compensare l’impatto dei bassi prezzi del petrolio.
Possibile ripresa dei colloqui nucleari tra USA e Iran
Infine, Axios ha riportato che gli Stati Uniti prevedono di incontrare l’Iran la prossima settimana per riavviare i negoziati nucleari. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha ribadito l’impegno di Teheran al Trattato di non proliferazione nucleare.
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