I prezzi del petrolio sono diminuiti durante la sessione asiatica di lunedì, poiché il calo delle tensioni geopolitiche tra Israele e Iran ha spinto i trader a ridurre il premio per il rischio. Inoltre, le aspettative di ulteriori aumenti della produzione da parte dell’OPEC+ hanno esercitato pressione al ribasso sui prezzi del greggio.
Il Brent con consegna ad agosto è sceso dello 0,8% a 67,20 dollari al barile, mentre il WTI (West Texas Intermediate) è calato dell’1,1% a 64,77 dollari al barile alle 21:44 ET (01:44 GMT). Nonostante il recente calo, i prezzi del petrolio sono comunque destinati a crescere di oltre il 5% nel corso del mese, spinti inizialmente dal conflitto tra Israele e Iran.
Segnali contrastanti sono arrivati dai dati sulla produzione industriale in Cina, con l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) che ha mostrato una contrazione a giugno, offrendo solo un moderato supporto alla domanda di petrolio.
Il cessate il fuoco regge, i rischi di approvvigionamento in Medio Oriente si riducono
I prezzi del greggio hanno subito un calo dopo i forti rialzi della scorsa settimana, poiché il cessate il fuoco tra Israele e Iran sembra stabile, riducendo i timori di interruzioni prolungate nell’approvvigionamento in Medio Oriente. Il conflitto durato 12 giorni aveva spinto il petrolio vicino ai massimi annuali, soprattutto dopo gli attacchi israeliani e statunitensi alle strutture nucleari iraniane.
Gli Stati Uniti hanno mediato il cessate il fuoco, e il presidente Donald Trump ha annunciato imminenti negoziati nucleari con l’Iran, contribuendo ad alleviare ulteriormente le tensioni. Il cessate il fuoco ha anche ridotto le preoccupazioni per un eventuale blocco dello Stretto di Hormuz da parte dell’Iran, una rotta di spedizione cruciale per il petrolio.
Aumento della produzione OPEC+ atteso prima della riunione di luglio
L’attenzione del mercato ora si concentra sulla riunione dell’OPEC+ prevista per il 6 luglio, in cui il gruppo dovrebbe approvare un aumento della produzione di circa 411.000 barili al giorno per agosto, in linea con gli aumenti mensili recenti.
All’inizio di quest’anno, l’OPEC+ ha iniziato a invertire due anni di tagli alla produzione per contrastare i prezzi persistentemente bassi e per disciplinare i membri che superano le quote.
Al di fuori dell’OPEC+, i trader osservano anche la domanda di carburante negli Stati Uniti con l’aumento della stagione dei viaggi estivi.
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