Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea per procedere con l’acquisizione di una partecipazione di controllo in Mediobanca (BIT:MB), come confermato mercoledì dall’istituto senese.
L’approvazione della BCE consente a MPS di acquisire una partecipazione diretta in Mediobanca superiore al 10% dei propri fondi propri consolidati, oltre a eventuali partecipazioni indirette collegate. MPS dovrà ora presentare, entro sei mesi dall’assunzione del controllo, un piano dettagliato di integrazione e una struttura di governance dedicata.
L’ok regolamentare rappresenta una tappa fondamentale nell’ambito dell’offerta in azioni lanciata a gennaio, che inizialmente valutava Mediobanca 13,3 miliardi di euro (15,44 miliardi di dollari). MPS aveva già confermato a maggio che l’iter procedeva secondo i tempi previsti.
Operazione strategica nel panorama bancario italiano
La transazione si inserisce in un più ampio processo di ristrutturazione del settore finanziario italiano, che ha visto anche la cessione da parte del governo italiano di una quota di Mediobanca lo scorso novembre a un consorzio di investitori domestici, tra cui le famiglie Del Vecchio e Caltagirone, entrambi azionisti di rilievo.
Secondo gli ultimi dati, MPS ha una capitalizzazione di mercato di circa 9,32 miliardi di euro (10,8 miliardi di dollari), mentre il valore di Mediobanca ha superato i 16 miliardi di euro, andando oltre la valutazione originaria dell’offerta.
L’operazione si distingue dalla scelta dell’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, che nel 2021 decise di abbandonare i colloqui per acquisire MPS, preferendo puntare su Banco BPM. Tale decisione aveva compromesso i piani del governo per una fusione tra MPS e BPM, volta a creare un solido terzo polo bancario nazionale.
Miglioramento dei conti dopo il salvataggio
Dopo il salvataggio statale da 5,4 miliardi di euro del 2017, MPS ha mostrato segnali di ripresa, beneficiando dell’aumento dei tassi d’interesse e di sentenze favorevoli che hanno sbloccato fondi precedentemente accantonati per rischi legali. La banca dispone ora di capitale in eccesso rispetto ai requisiti regolamentari, che potrebbe essere utilizzato per aggiungere una componente in contanti all’offerta, man mano che l’operazione avanza.
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