I prezzi dell’oro sono scesi leggermente durante le prime ore di contrattazione asiatica di lunedì, poiché la domanda di beni rifugio si è spostata sul dollaro statunitense a seguito degli attacchi militari americani contro impianti nucleari iraniani. L’escalation delle tensioni geopolitiche ha rafforzato la fiducia nel dollaro, smorzando il recente slancio dell’oro.
L’oro spot ha perso lo 0,2% a 3.360,11 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro sono scesi dello 0,3% a 3.374,72 dollari alle 01:08 ET (05:08 GMT). Nonostante il calo, il metallo prezioso rimane su livelli elevati rispetto all’inizio del mese, sostenuto dall’instabilità legata al conflitto Israele-Iran.
La forza del dollaro pesa sui metalli preziosi
Il principale fattore del calo dell’oro è stato il rafforzamento del dollaro, che ha guadagnato oltre lo 0,3% contro un paniere di valute principali. La valuta statunitense ha beneficiato delle tensioni in Medio Oriente e delle aspettative che le pressioni inflazionistiche possano mantenere alti i tassi d’interesse USA.
Nel fine settimana, gli Stati Uniti hanno colpito tre impianti nucleari iraniani. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli attacchi hanno neutralizzato le strutture, bloccando i presunti programmi nucleari di Teheran, che però continua a negare ogni accusa.
L’azione militare rappresenta una seria escalation, con l’Iran che ha minacciato ritorsioni, incluso il blocco dello Stretto di Hormuz — una rotta marittima cruciale per le esportazioni mondiali di petrolio. Queste tensioni hanno fatto aumentare i prezzi del greggio, alimentando i timori d’inflazione e sostenendo ulteriormente il dollaro.
I mercati attendono i commenti della Fed
Gli investitori ora guardano ai prossimi interventi dei funzionari della Federal Reserve, in particolare alla testimonianza del presidente Jerome Powell prevista da martedì. Il recente atteggiamento prudente della Fed sui tagli ai tassi ha già favorito il dollaro.
Platino e argento ritracciano dai massimi
Anche gli altri metalli preziosi e industriali hanno registrato leggere correzioni. I future sul platino sono calati dello 0,1% a 1.263,15 dollari l’oncia, dopo aver toccato un massimo quadriennale la scorsa settimana. I future sull’argento sono saliti dello 0,1% a 36,05 dollari, restando vicini ai massimi da oltre 13 anni.
Tra i metalli di base, il rame ha mostrato un lieve ribasso: i future sulla London Metal Exchange sono scesi dello 0,1% a 9.643,15 dollari a tonnellata, mentre quelli americani sono calati dello 0,3% a 4,820 dollari per libbra.
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