Le azioni europee sui principali indici DAX, CAC e FTSE100 sono scese venerdì, poiché le crescenti tensioni in Medio Oriente hanno compensato i dati incoraggianti sull’inflazione provenienti da Germania e Francia.
Israele ha lanciato attacchi contro l’Iran, prendendo di mira impianti nucleari e fabbriche di missili balistici, nel tentativo di “danneggiare l’infrastruttura nucleare iraniana, le sue fabbriche di missili balistici e le capacità militari”.
I raid notturni hanno causato la morte di almeno tre alti comandanti militari iraniani. In risposta, l’Iran ha lanciato oltre 100 droni verso il territorio israeliano.
Sul fronte economico, secondo i dati finali pubblicati oggi da Destatis, i prezzi al consumo in Germania hanno registrato una crescita annuale stabile a maggio, grazie al continuo calo dei prezzi dell’energia.
L’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,1% rispetto all’anno precedente, lo stesso tasso di crescita registrato ad aprile. Il dato è in linea con la stima preliminare pubblicata il 30 maggio.
L’inflazione misurata sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo si è attenuata al 2,1% dal 2,2% del mese precedente.
Altrove, in Francia, l’inflazione dei prezzi al consumo è leggermente rallentata come inizialmente stimato, raggiungendo a maggio il livello più basso da oltre quattro anni, complice il rallentamento dei costi dei servizi e il continuo calo dei prezzi dell’energia, secondo i dati più recenti dell’INSEE.
L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,7% su base annua a maggio, in rallentamento rispetto allo 0,8% registrato ad aprile. Il dato è in linea con la stima preliminare pubblicata il 27 maggio. Si tratta del tasso di inflazione più basso dal febbraio 2021, quando i prezzi erano saliti dello 0,6%.
L’indice tedesco DAX è in calo dell’1,1%, il CAC 40 francese perde lo 0,8% e il FTSE 100 britannico cede lo 0,1%.
I titoli legati al settore dei viaggi sono scesi bruscamente: Lufthansa (TG:LHA), easyJet (LSE:EZJ), Wizz Air Holdings (LSE:WIZZ) e il gruppo proprietario di British Airways, ICAG (LSE:IAG), hanno perso tra il 3% e il 5%.
Il colosso del settore petrolifero e del gas BP Plc (NYSE:BP) è salito del 3% e Shell (LSE:SHEL) ha guadagnato l’1,7%, grazie all’aumento dei prezzi del greggio di oltre 4 dollari al barile per timori legati all’offerta.
Il gruppo tecnologico Ocado (LSE:OCDO) è crollato del 3% dopo aver annunciato di aver attinto a una lettera di credito da 152 milioni di dollari nell’ambito dell’accordo con Kroger Co. (NYSE:KR), emessa dalla Bank of Nova Scotia.
Oxford Instruments (LSE:OXIG) ha perso il 4% nonostante abbia riportato risultati solidi per l’anno fiscale conclusosi a marzo.
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