I future sui principali indici azionari statunitensi indicano un’apertura in deciso rialzo giovedì, suggerendo che le azioni potrebbero recuperare parte delle perdite subite nella sessione precedente.
I future hanno accelerato dopo la pubblicazione dei nuovi dati sull’inflazione dei consumi da parte del Dipartimento del Lavoro USA, che hanno mostrato un rallentamento delle pressioni sui prezzi superiore alle attese.
Secondo il rapporto, il tasso annuo di inflazione dei prezzi al consumo è sceso al 2,7% a novembre, dal 3,0% di settembre. Gli economisti si aspettavano invece un lieve aumento al 3,1%. Anche l’inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è rallentata al 2,6% dal 3,0%, contro attese di stabilità.
Il Dipartimento del Lavoro ha precisato che i dati dell’indagine per ottobre 2025 non sono stati raccolti a causa dello shutdown del governo federale.
La sorpresa al ribasso sull’inflazione rafforza le aspettative che la Federal Reserve possa proseguire con i tagli dei tassi di interesse nel corso del prossimo anno, sostenendo il sentiment degli investitori.
Wall Street aveva chiuso in forte calo mercoledì. Dopo una seduta di martedì conclusa in modo incerto, le borse avevano inizialmente tentato un rimbalzo nelle prime ore di mercoledì, per poi tornare rapidamente sotto pressione. I principali indici hanno perso terreno allontanandosi nettamente dai massimi intraday e chiudendo vicino ai minimi di giornata.
Il Nasdaq Composite ha guidato i ribassi, cedendo 418,14 punti (-1,8%) a 22.693,32. L’S&P 500 ha perso 78,83 punti (-1,2%) a 6.721,43, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso di 228,29 punti (-0,5%) a 47.885,97.
I titoli tecnologici sono stati al centro delle vendite. Oracle (NYSE:ORCL), uno dei principali protagonisti nel settore dell’intelligenza artificiale, è crollata del 5,4%, toccando il minimo di chiusura degli ultimi sei mesi. Il titolo è stato penalizzato da un articolo del Financial Times secondo cui il suo principale partner per i data center, Blue Owl Capital, non sosterrebbe un accordo da 10 miliardi di dollari per una nuova struttura in Michigan, anche se Oracle ha successivamente confermato che il progetto resta in corso.
Anche altri grandi nomi tecnologici come Nvidia (NASDAQ:NVDA), Broadcom (NASDAQ:AVGO) e Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) hanno registrato cali significativi. Il settore dei semiconduttori è stato tra i peggiori della giornata, con l’indice Philadelphia Semiconductor in ribasso del 3,8%.
La debolezza si è estesa anche ai titoli dell’hardware informatico, con l’indice NYSE Arca Computer Hardware in calo del 3,1%. In flessione anche i titoli delle reti, mentre compagnie aeree, broker e settore immobiliare hanno mostrato marcata debolezza al di fuori del comparto tecnologico.
In controtendenza, i titoli energetici hanno mostrato una performance solida, beneficiando del rimbalzo dei prezzi del petrolio dai minimi toccati dai primi mesi del 2021. Il balzo del greggio è arrivato dopo che il presidente Donald Trump ha ordinato un blocco delle petroliere sanzionate legate al Venezuela.
In un post su Truth Social, Trump ha definito il governo del presidente Nicolas Maduro un’organizzazione terroristica straniera e ha dichiarato di aver ordinato un “blocco totale e completo di tutte le petroliere sanzionate” in entrata e in uscita dal Venezuela.

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