I future sugli indici azionari statunitensi indicavano un avvio contrastato venerdì, ultima seduta della settimana. Le azioni Broadcom (NASDAQ:AVGO) sono scese nel trading after-hours dopo che l’aggiornamento del produttore di chip ha riacceso le preoccupazioni sui costi crescenti degli investimenti nell’intelligenza artificiale. Costco (NASDAQ:COST) ha pubblicato risultati trimestrali superiori alle attese, mettendo in evidenza una domanda solida per i prodotti a basso prezzo mentre i consumatori restano cauti in vista della stagione degli acquisti natalizi. Nel frattempo, Lululemon Athletica (NASDAQ:LULU) ha annunciato l’uscita del suo amministratore delegato, mentre alcune indiscrezioni indicano che il fondatore starebbe valutando un’eventuale battaglia per deleghe. I prezzi del petrolio sono saliti, sostenuti dai timori di offerta legati alla possibile intercettazione da parte degli Stati Uniti di ulteriori petroliere venezuelane.
Future senza una direzione chiara
I future su Wall Street si sono mossi attorno alla parità nelle prime ore di venerdì, segnalando una chiusura debole di una settimana caratterizzata da decisioni chiave sui tassi di interesse delle banche centrali e da risultati cruciali legati al settore dell’intelligenza artificiale.
Alle 02:00 ET, i future sul Dow Jones salivano di 105 punti, pari allo 0,2%, quelli sull’S&P 500 risultavano sostanzialmente invariati, mentre i future sul Nasdaq 100 perdevano 36 punti, pari allo 0,1%.
Giovedì, sia l’S&P 500 sia il Dow Jones Industrial Average hanno chiuso su nuovi massimi storici, sostenuti da un aggiornamento di politica monetaria della Federal Reserve interpretato come più equilibrato e meno restrittivo del previsto. Gli analisti di Vital Knowledge hanno suggerito che il presidente della Fed Jerome Powell abbia acceso una “luce verde” per un rally di fine anno dei mercati azionari.
Tuttavia, il sentiment è stato indebolito da una previsione finanziaria negativa del colosso del cloud computing Oracle, che ha alimentato ulteriori timori sulla sostenibilità — e sulla redditività futura — del boom dell’intelligenza artificiale. Oltre a un crollo di oltre il 10% del titolo Oracle, anche le obbligazioni della società sono state vendute, mentre sono aumentati gli acquisti di credit default swap, a riflesso delle preoccupazioni per le ambizioni AI finanziate dal debito.
Il clima prudente ha pesato sul Nasdaq Composite, che ha perso 60,30 punti, pari allo 0,25%.
Broadcom avverte sull’impatto dell’AI sui margini
Le azioni Broadcom sono scese nel trading esteso dopo che il gruppo dei semiconduttori ha segnalato che i margini subiranno pressioni a causa dell’effetto diluitivo dei ricavi legati all’intelligenza artificiale.
Nel tentativo di erodere il dominio di lunga data di Nvidia nei processori per l’AI, Broadcom ha ampliato in modo deciso la propria presenza nel settore. L’amministratore delegato Hock Tan ha dichiarato agli analisti, durante la call post-risultati, che il portafoglio ordini della società ha raggiunto i 73 miliardi di dollari e che le consegne sono previste nei prossimi 18 mesi.
Ma, come ormai spesso accade nel settore tecnologico, l’espansione nell’AI comporta investimenti molto elevati. Il direttore finanziario Kirsten Spears ha affermato che il margine lordo consolidato del primo trimestre dovrebbe ridursi di circa 100 punti base su base sequenziale.
Nel complesso, i principali provider cloud statunitensi dovrebbero spendere oltre 400 miliardi di dollari in AI quest’anno, soprattutto per la costruzione di data center avanzati necessari a supportare modelli come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google.
Allo stesso tempo, la mancanza di prove concrete che questa ondata di investimenti stia generando reali benefici in termini di produttività o utili — insieme a valutazioni elevate e a un ciclo di operazioni ripetitive — ha alimentato i timori di una possibile bolla dell’AI.
I risultati del quarto trimestre fiscale di Broadcom, superiori alle attese, hanno rappresentato uno degli ultimi grandi appuntamenti del calendario AI del 2025. Gli investitori guardano ora ai conti di Jabil, fornitore di Apple, e del gruppo dei semiconduttori Micron, attesi nel corso del mese.
Costco supera le stime
Altrove, le azioni Costco hanno registrato un lieve calo dopo la chiusura, nonostante il retailer all’ingrosso abbia riportato ricavi e utili del primo trimestre superiori alle stime.
Le vendite comparabili, escluse quelle di carburante, sono aumentate del 6,4% nel trimestre chiuso il 23 novembre, superando le attese di un incremento del 5,82%, secondo i dati LSEG citati da Reuters.
La performance è stata sostenuta anche dalle partnership di Costco per le consegne in giornata con Instacart negli Stati Uniti e con UberEats e DoorDash nei mercati internazionali.
I risultati rispecchiano quelli solidi di concorrenti come Walmart, Dollar Tree e Dollar General, evidenziando come molti consumatori — soprattutto negli Stati Uniti — siano sempre più orientati alla ricerca di offerte in un contesto di incertezza economica, rallentamento del mercato del lavoro e inflazione persistentemente elevata.
Lululemon annuncia il cambio al vertice
Le azioni Lululemon Athletica sono balzate di oltre il 10% nel trading after-hours dopo che la società ha annunciato l’uscita dell’amministratore delegato Calvin McDonald e un miglioramento delle previsioni di utile per l’intero esercizio.
McDonald lascerà l’azienda a gennaio dopo sette anni alla guida, senza che sia stato indicato un successore immediato. Rimarrà in un ruolo di consulenza senior fino a marzo, ma lascerà il suo posto nel consiglio di amministrazione.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’uscita di McDonald segue le mosse del fondatore Chip Wilson, che starebbe valutando una battaglia per deleghe, incontrando potenziali investitori e consulenti. Il quotidiano riferisce che Wilson sarebbe parzialmente insoddisfatto della strategia di marketing di Lululemon, anche se non è chiaro se il cambio al vertice influenzerà i suoi piani.
Il petrolio sale per timori sull’offerta
I prezzi del petrolio sono aumentati venerdì, sostenuti dai timori di un restringimento dell’offerta dopo le notizie secondo cui gli Stati Uniti potrebbero intercettare ulteriori spedizioni di greggio venezuelano.
I futures sul Brent sono saliti dello 0,5% a 61,56 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense ha guadagnato lo 0,5% a 57,90 dollari al barile.
Nonostante il rialzo, entrambi i benchmark restavano avviati verso una perdita settimanale, dopo il calo di circa l’1,5% registrato giovedì, in un contesto di speculazioni su un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina che potrebbe aumentare l’offerta di petrolio russo sui mercati globali.

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