Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, I mercati si muovono mentre gli investitori valutano il percorso dei tassi della Fed e la debole guidance di Oracle

I future statunitensi sono scesi leggermente giovedì, suggerendo una possibile inversione rispetto ai guadagni della seduta precedente. Gli operatori stanno ancora analizzando le implicazioni dell’ultimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e cercando di capire quale direzione prenderanno i costi di finanziamento. Il sentiment è stato ulteriormente penalizzato dalla guidance deludente di Oracle (NYSE:ORCL), mentre Adobe (NASDAQ:ADBE) ha superato le aspettative con le sue previsioni annuali.

Future in calo

I future USA hanno segnalato un avvio debole, mentre il mercato assorbiva il terzo taglio dei tassi da settembre e valutava i risultati di Oracle.

Alle 02:04 ET, i future sul Dow erano in ribasso di 213 punti (–0,4%), quelli sull’S&P 500 perdevano 59 punti (–0,9%) e i future sul Nasdaq 100 scendevano di 308 punti (–1,2%).

Il rallentamento segue il rialzo di Wall Street del giorno precedente dopo il taglio di 25 punti base della Fed, accompagnato da un tono più equilibrato del previsto da parte del presidente Jerome Powell.

Alla chiusura di mercoledì, l’S&P 500 è salito dello 0,67% a 6.886,68, vicino al suo massimo storico di fine ottobre. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato l’1,05% a 48.057,75 e il Nasdaq Composite è aumentato dello 0,33% a 23.654,16.

Il dollaro si indebolisce dopo la Fed

Il dollaro ha continuato a perdere terreno dopo aver toccato un minimo di sette settimane, complice il commento di Powell secondo cui non ritiene che “un rialzo dei tassi sia lo scenario di base di nessuno” nei prossimi mesi.

I future sui tassi prezzavano ulteriori tagli nel 2026, indebolendo lo USD. Alle 03:13 ET, il Dollar Index era in calo dello 0,1% a 98,65.

Il taglio di un quarto di punto, che ha portato i tassi al 3,50%–3,75%, ha evidenziato profonde divisioni interne alla Fed, che aveva già effettuato tagli simili a settembre e ottobre.

Molti funzionari preferiscono attendere ulteriori dati su un mercato del lavoro in indebolimento e un’inflazione “ancora alquanto elevata” prima di procedere con ulteriori mosse. Le nuove proiezioni mostrano inoltre che la Fed prevede un’accelerazione della crescita economica nel 2026.

Le divergenze emergono in un contesto complicato: la riorganizzazione del commercio globale voluta dal presidente Donald Trump e il boom degli investimenti legati all’IA rendono il quadro più incerto.

L’attenzione si concentra ora sulla scelta del sostituto di Powell, il cui mandato scade a maggio. L’economista della Casa Bianca Kevin Hassett sarebbe il favorito, e molti analisti ritengono che potrebbe sostenere tagli aggressivi e rapidi ai tassi, in linea con le preferenze del presidente.

Gli analisti di ING, tra cui James Knightley e Padhraic Garvey, hanno commentato: “Gli attuali membri della Fed indicano un solo ulteriore taglio come loro proiezione centrale per il 2026, ma con i cambiamenti in arrivo e il mercato del lavoro in raffreddamento, i rischi sono orientati verso tagli più consistenti.”

La guidance di Oracle delude

Le azioni Oracle sono crollate di oltre il 12% nel dopo mercato dopo che l’azienda ha pubblicato una previsione di vendite e utili inferiore alle attese.

La società ha inoltre annunciato un aumento di 15 miliardi di dollari nelle spese rispetto alle stime precedenti, alimentando i timori che gli enormi investimenti in IA non stiano generando ritorni immediati.

Per il trimestre in corso, Oracle prevede un utile rettificato di 1,64–1,68 dollari per azione, contro una stima di 1,72. La crescita dei ricavi prevista (16–18%) è sotto il 19,4% atteso.

Anche i risultati del secondo trimestre fiscale non hanno centrato gli obiettivi su ricavi, reddito operativo e metriche cloud future.

Outlook migliore per Adobe

Adobe ha invece pubblicato una guidance superiore alle attese, segnale che la monetizzazione delle funzioni IA sta iniziando a dare frutti.

L’azienda prevede ricavi annui di 25,90–26,10 miliardi di dollari, oltre le stime. Gli utili rettificati attesi (23,30–23,50 dollari per azione) superano le previsioni.

Il CFO Dan Durn ha dichiarato a Reuters che gli utenti attivi mensili dei prodotti freemium sono aumentati del 35% a oltre 70 milioni.

Trump: “CNN deve essere venduta”

In un nuovo sviluppo della complessa saga nel settore media, il presidente Trump ha affermato che CNN dovrebbe essere ceduta come parte di qualsiasi accordo che coinvolga Warner Bros Discovery (NASDAQ:WBD).

Parlando alla Casa Bianca, Trump ha ribadito che la rete dovrebbe cambiare proprietà indipendentemente da chi acquisterà Warner.

Ha dichiarato che è “imperativo che CNN venga venduta”.

Le sue parole seguono l’offerta ostile da 77,9 miliardi di dollari lanciata da Paramount per Warner, che includerebbe anche CNN.

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