I prezzi dell’oro sono saliti nelle contrattazioni asiatiche di venerdì, sostenuti dall’indebolimento del dollaro statunitense e dal crescente ottimismo che la Federal Reserve possa tagliare i tassi la prossima settimana. Gli operatori attendono anche un importante dato sull’inflazione in arrivo più tardi nella giornata.
L’oro spot è avanzato dello 0,5% a 4.227,88 dollari l’oncia alle 02:28 ET (07:28 GMT), mentre i future sull’oro USA con consegna a febbraio sono scesi dello 0,3% a 4.256,95 dollari.
L’oro si rafforza con le aspettative di allentamento; il PCE sotto i riflettori
Il Dollar Index statunitense si è mantenuto vicino ai minimi di cinque settimane dopo ulteriori ribassi, con i mercati che assegnano un’eventualità dell’88% a un taglio di 25 punti base nella riunione del 9–10 dicembre della Fed e prevedono altre riduzioni all’inizio del 2025.
Il dollaro più debole ha contribuito ad aumentare l’attrattiva del metallo prezioso rendendolo più conveniente per gli acquirenti internazionali.
Gli ultimi dati economici hanno rafforzato l’idea di una politica monetaria più espansiva, evidenziando segnali di raffreddamento del mercato del lavoro. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 27.000 a 191.000 — il livello più basso da settembre 2022 — mentre il report ADP di metà settimana ha registrato un calo di 32.000 posti di lavoro, il più ampio da oltre due anni.
Ora gli investitori attendono l’indice dei prezzi PCE, la misura d’inflazione preferita dalla Fed. Una lettura contenuta potrebbe rafforzare la prospettiva non solo di un taglio dei tassi a dicembre, ma anche di ulteriori interventi nel 2025.
Tuttavia, l’aumento dei rendimenti dei Treasury USA rappresenta un freno, poiché accresce il costo opportunità di detenere oro, che non genera interessi.
Metalli industriali in rialzo, il rame balza del 2%
L’indebolimento del dollaro ha sostenuto anche altri metalli preziosi e industriali.
I future sull’argento sono saliti del 2,2% a 58,77 dollari l’oncia, mentre il platino è avanzato dello 0,8% a 1.673,60 dollari.
Il rame ha registrato alcuni dei movimenti più marcati: i future di riferimento sul LME sono aumentati del 2,1% a 11.675,20 dollari la tonnellata, mentre i future USA sono saliti di oltre il 2% a 5,47 dollari la libbra.

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