I future sugli indici statunitensi indicano un’apertura perlopiù stabile venerdì, lasciando intendere che i mercati potrebbero proseguire la debolezza vista nella seduta precedente mentre gli investitori attendono dati cruciali sull’inflazione.
Gli operatori sembrano restii a prendere decisioni significative prima della pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, un indicatore fondamentale per le prossime mosse della Federal Reserve, atteso poco dopo l’avvio delle contrattazioni.
Questi dati, inclusi nel rapporto sui redditi e sulla spesa delle famiglie, rappresentano l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed e potrebbero influenzare le aspettative sulla riunione di politica monetaria della prossima settimana.
Gli economisti prevedono un aumento dei prezzi al consumo del 0,3% in settembre, in linea con agosto. L’inflazione core, che esclude alimentari ed energia, dovrebbe crescere dello 0,2%.
“Una lettura superiore al previsto potrebbe far esitare la Fed su un taglio dei tassi prima di Natale, mentre un dato in linea o inferiore probabilmente darebbe ulteriore fiducia ai mercati su una tale mossa”, ha dichiarato Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell.
Tuttavia, poiché il rapporto è fortemente ritardato e riguarda settembre, il suo impatto immediato sulle prospettive dei tassi potrebbe risultare attenuato.
Secondo il FedWatch Tool del CME Group, gli operatori assegnano attualmente una probabilità dell’87,2% a un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed la prossima settimana.
Nel corso della giornata, il mercato attende anche la lettura preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per dicembre, previsto in rialzo a 52,0, da 51,0 di novembre.
Giovedì, Wall Street non è riuscita a trovare una direzione chiara. I principali indici sono rimasti intorno alla parità per gran parte della seduta, chiudendo infine contrastati: il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2%, l’S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,1%.
L’indecisione è arrivata dopo un inizio settimana volatile, con vendite lunedì seguite da un recupero irregolare martedì e mercoledì. Le speranze di un nuovo taglio dei tassi la prossima settimana hanno aiutato a compensare il calo iniziale.
Gli operatori hanno anche ignorato un rapporto del Dipartimento del Lavoro che mostrava una diminuzione inattesa delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione a un minimo triennale: 191.000, in calo di 27.000 rispetto alla settimana precedente. Le attese erano per un aumento a 220.000.
Nonostante ciò, gli economisti hanno invitato alla cautela. Nancy Vanden Houten di Oxford Economics ha dichiarato: “Le richieste iniziali possono subire grandi oscillazioni in questo periodo dell’anno, quindi non leggeremo troppo in un solo dato.” Ha aggiunto che le richieste restano “coerenti con un ritmo relativamente basso di perdita di posti di lavoro nonostante i recenti annunci di licenziamenti”.
A livello settoriale, la seduta è stata mista. I titoli dell’hardware informatico sono rimbalzati con forza (+3,0%), mentre i broker hanno guadagnato l’1,8%. Al contrario, i titoli del settore immobiliare sono scesi, con l’indice di Philadelphia in calo dell’1,6%.

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