L’oro sale grazie all’incertezza economica; le minori aspettative di un taglio dei tassi limitano il rialzo

I prezzi dell’oro sono aumentati nelle contrattazioni asiatiche di venerdì, sostenuti dal crescente timore sull’economia statunitense che ha favorito la domanda di beni rifugio. Il rialzo è stato tuttavia frenato dal continuo ridimensionamento delle aspettative per un taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre.

Il metallo prezioso si avvia inoltre verso il suo primo guadagno settimanale in quattro settimane, dopo aver riconquistato con facilità la soglia dei 4.000 dollari l’oncia. Anche gli altri metalli preziosi hanno registrato progressi.

L’oro spot è salito dello 0,4% a 4.187,43 dollari l’oncia alle 00:24 ET (05:24 GMT), mentre i future di dicembre sono scesi leggermente a 4.190,75 dollari.

L’oro trova sostegno nell’incertezza sull’economia USA

I prezzi spot risultano in aumento di circa il 5% questa settimana, sostenuti da acquisti di rifugio sicuro mentre cresce l’incertezza sulle prospettive economiche statunitensi.

Il lungo shutdown del governo — durato quasi 43 giorni — si è concluso questa settimana, permettendo la ripresa graduale della pubblicazione dei dati economici ufficiali.

I mercati temono però che i prossimi dati possano mostrare un quadro più debole, anche a causa dell’impatto dello shutdown. Giovedì, funzionari statunitensi hanno inoltre segnalato che i dati su inflazione e lavoro relativi a ottobre potrebbero non essere mai pubblicati.

Anche gli altri metalli preziosi sono avanzati. Il platino spot è salito dello 0,5% a 1.593,83 dollari l’oncia, mentre l’argento spot è aumentato dell’1,1% a 52,8815 dollari. L’argento ha ampiamente sovraperformato, con +9% settimanale e livelli vicini ai record di ottobre.

Crollano le scommesse su un taglio dei tassi Fed a dicembre

La scarsità di dati ufficiali lascia la Fed “alla cieca” in vista della riunione di dicembre, spingendo i mercati a ridurre bruscamente le aspettative di un taglio.

Gli analisti di ANZ hanno scritto che “potrebbero essere necessari giorni o persino settimane affinché la macchina federale riparta completamente e pubblichi i tanto attesi dati economici. Eventuali ritardi potrebbero mantenere i governatori della Fed relativamente cauti”, ricordando i recenti commenti della presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, secondo cui è troppo presto per decidere un taglio dei tassi.

Secondo il FedWatch di CME, le probabilità di un taglio di 25 punti base sono scese al 45,4%, dal 64,3% di una settimana fa. Le scommesse su un mantenimento dei tassi sono invece salite al 54,6% dal 35,7%.

Il dollaro ha tratto scarso beneficio dal repricing dei tassi: i timori sull’economia USA hanno prevalso, e il biglietto verde sembra destinato a perdere circa lo 0,4% questa settimana, favorendo così i metalli preziosi.

Comments

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *