Il dollaro USA si rafforza grazie all’ottimismo commerciale; la sterlina scende per l’aumento del debito

Il dollaro statunitense è salito leggermente martedì, recuperando parte delle perdite registrate la scorsa settimana a causa delle preoccupazioni sul settore bancario. L’ottimismo su possibili progressi nei prossimi colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina ha ulteriormente sostenuto la valuta.

Alle 04:25 ET (08:25 GMT), il U.S. Dollar Index — che misura la performance del biglietto verde rispetto a sei principali valute — era in rialzo dello 0,2% a 98,570, dopo aver segnato il calo più marcato in cinque giorni dalla fine di luglio.

Il dollaro si stabilizza mentre le tensioni finanziarie si attenuano

Con i mercati azionari statunitensi in ripresa, le preoccupazioni per la salute del settore bancario si sono ridotte, consentendo ai mercati valutari di concentrarsi su altri fattori.

“Il rapporto sugli utili di Zions Bank è stato solido al di fuori delle perdite legate alle frodi, anche se l’attenzione rimane alta su eventuali altri segnali di stress creditizio nel sistema,” ha dichiarato Francesco Pesole, analista di ING.

Il dollaro ha beneficiato anche dell’indebolimento dello yen e dell’ottimismo sul fatto che Donald Trump e Xi Jinping possano fare progressi nei negoziati commerciali durante il loro incontro previsto per la prossima settimana in Corea del Sud.

Le tensioni su dazi, tecnologia e accesso al mercato pesano da mesi sulla fiducia globale, ma il tono più conciliante di Trump ha alimentato le speranze di un’intesa. Nel frattempo, Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, ha affermato che la chiusura del governo federale USA di 20 giorni potrebbe terminare questa settimana.

“Non si registrano grandi movimenti sulle tensioni commerciali USA-Cina in vista dell’incontro di fine mese tra Trump e Xi,” ha aggiunto Pesole, “con un approccio che sembra essere attendista, accompagnato da un cauto ottimismo sul fatto che Trump otterrà un accordo dalla Cina.”

La sterlina cala nonostante la minore incertezza politica

Nel mercato valutario, EUR/USD è sceso dello 0,2% a 1,1622, reagendo poco alla riduzione dei rischi politici in Francia.

“EUR/USD è ancora quasi interamente guidato dal sentiment sul credito/azionario USA: un’ulteriore stabilizzazione potrebbe portare EUR/USD fino a 1,160. Livelli inferiori sarebbero difficili da giustificare, a meno che l’indice CPI USA di venerdì non risulti più alto del previsto,” ha spiegato Pesole.

GBP/USD è calato dello 0,2% a 1,3383 dopo che i dati hanno mostrato che il debito pubblico britannico nella prima metà dell’anno fiscale ha raggiunto 99,8 miliardi di sterline, il livello più alto mai registrato al di fuori del periodo pandemico. La ministra delle Finanze Rachel Reeves dovrebbe annunciare nuovi aumenti fiscali a novembre per stabilizzare i conti pubblici.

Yen sotto pressione dopo la vittoria di Takaichi

USD/JPY è salito dello 0,3% a 151,14 dopo che Sanae Takaichi, leader della Liberal Democratic Party (Japan), ha ottenuto i voti necessari per diventare il nuovo primo ministro del Giappone.

Takaichi è nota per la sua posizione accomodante in materia fiscale e dovrebbe aumentare la spesa pubblica, spingendo verso una politica fiscale più espansiva. È inoltre probabile che si opponga a ulteriori rialzi dei tassi della Bank of Japan, che si riunirà la prossima settimana.

Yuan stabile; dollaro australiano in calo

USD/CNY è sceso leggermente a 7,1178, sostenuto da fixing giornalieri più forti da parte della People’s Bank of China. L’attenzione resta sui prossimi colloqui tra Pechino e Washington, dopo che Trump ha adottato un tono più conciliante sul commercio.

L’AUD/USD è sceso dello 0,4% a 0,6489, con la valuta australiana in calo nonostante l’accordo sulle materie prime critiche firmato da Canberra con Washington.

Comments

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *