La stagione delle trimestrali metterà nuovamente in luce il divario di performance tra Stati Uniti ed Eurozona, secondo gli strategist di JPMorgan Chase & Co.. Le stime di consenso prevedono un aumento del 6% su base annua degli utili dell’S&P 500, a fronte di un calo dell’1% per l’STOXX Europe 600.
A differenza del solito schema di revisioni al ribasso prima della stagione degli utili, le aspettative degli analisti sono rimaste stabili. Gli strategist hanno sottolineato che “la dinamica dell’attività è migliorata durante il trimestre”, sostenuta da letture PMI più solide. Il team guidato da Mislav Matejka ha aggiunto che “la stabilità delle stime negli ultimi due mesi aumenta il potenziale per sorprese positive”.
Circa il 60% della capitalizzazione dell’S&P 500 pubblicherà i risultati nelle prossime due settimane, rispetto a circa il 50% in Europa. I titoli tecnologici a mega capitalizzazione rimangono il principale motore: i Magnificent 7 dovrebbero registrare una crescita degli utili del 15% in questo trimestre, dopo il +27% dello scorso trimestre, quasi il doppio delle previsioni iniziali.
Per il resto dell’S&P 500 si prevede una crescita degli utili intorno al 4%. JPMorgan ha osservato che le società non appartenenti ai Magnificent 7 hanno registrato il miglior tasso di crescita degli utili degli ultimi tre anni, pari al 9%, suggerendo che anche questo trimestre potrebbe sorprendere positivamente.
In Europa, il quadro resta più debole: le aziende dell’Eurozona hanno registrato una contrazione dell’1% degli utili nel trimestre precedente, a sostegno della visione prudente di JPMorgan sulla regione. Tuttavia, gli strategist prevedono che il divario con gli USA possa ridursi “in misura più contenuta” grazie agli utili degli esportatori già fortemente corretti, creando spazio per un’“inversione di tendenza”.
La crescita mediana degli utili appare più equilibrata, con entrambe le aree intorno al 4% su base annua, il che lascia spazio a sorprese positive se i trend sui ricavi resteranno solidi.
Gli strategist avvertono però di alcuni rischi, tra cui il calo dei prezzi del Brent e segnali di rallentamento nei dati su lavoro e vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che potrebbero esercitare pressione sui ricavi. Il calo dei rendimenti obbligazionari — oltre 60 punti base dal picco — ha favorito i settori difensivi come Utilities e Healthcare negli ultimi mesi in entrambe le regioni.
Pur confermando la loro preferenza per un posizionamento a lunga duration, il team ritiene anche che “gli utili del settore ciclico potrebbero iniziare a migliorare” man mano che gli indicatori economici si rafforzano. Tra i fattori positivi evidenziati figurano PMI in aumento, un migliore impulso creditizio in Europa e un miglioramento della fiducia dei consumatori.
Guardando al 2026, JPMorgan ritiene che i settori ciclici possano beneficiare di un contesto macroeconomico più favorevole, incluso un possibile rimbalzo della domanda dei consumatori cinesi, che potrebbe sostenere i titoli del lusso e dell’industria. Sebbene le previsioni sugli utili dell’Eurozona per il 2025 siano ancora riviste al ribasso, le stime per il 2026 indicano un rimbalzo vicino al 15%, grazie a effetti base favorevoli e a una domanda interna ed esterna più solida.
“Siamo ora rialzisti sull’Eurozona, dopo la fase laterale e nonostante diverse resistenze”, hanno scritto gli strategist.
“Se l’ultima disputa commerciale e le preoccupazioni creditizie dovessero portare a una nuova debolezza azionaria, non crediamo che l’Eurozona debba necessariamente subire un calo amplificato, data la posizione più favorevole, le valutazioni interessanti e la già debole performance relativa recente”, hanno aggiunto.
Il team ha inoltre ribadito che la recente turbolenza politica in Francia dovrebbe essere vista come un’opportunità d’acquisto.
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