DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei salgono con la stagione degli utili; attese le vendite al dettaglio dell’Eurozona

I mercati azionari europei sono saliti mercoledì, sostenuti da una nuova ondata di risultati societari che finora hanno offerto un quadro generalmente ottimista per il secondo trimestre.

Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco ha guadagnato lo 0,5%, il CAC 40 francese è salito dello 0,1% e il FTSE 100 britannico ha registrato un incremento dello 0,3%. Il trend positivo degli utili ha sostenuto gli indici della regione, anche se iniziano a emergere segnali che le tariffe commerciali stanno incidendo negativamente su alcune aziende — un possibile segnale di difficoltà per il terzo trimestre.

Risultati aziendali in primo piano

Anche oggi è stata una giornata intensa per le trimestrali europee, con gli investitori impegnati ad analizzare un flusso costante di aggiornamenti.

Novo Nordisk (NYSE:NVO) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di vendita e utile per l’intero anno, a causa di una crescita più lenta del previsto per i suoi farmaci dimagranti Wegovy e Ozempic in mercati chiave. Tuttavia, la casa farmaceutica danese ha registrato solide crescite a doppia cifra nella prima metà dell’anno.

Bayer (TG:BAYN) ha comunicato di aver eliminato circa 12.000 posizioni a tempo pieno nell’ambito del suo piano di ristrutturazione, volto a semplificare i processi decisionali e ridurre i livelli gerarchici.

Siemens Energy (TG:SIE) ha dichiarato di prevedere il raggiungimento del limite superiore delle sue stime di crescita per il 2025, grazie alla forte domanda di turbine eoliche e apparecchiature energetiche negli Stati Uniti, che ha compensato l’impatto negativo delle tariffe all’importazione.

Fresenius (TG:FME) ha rivisto al rialzo le sue previsioni di ricavi per l’intero anno, puntando ora fino al 7% di crescita organica, sostenuta dalla solidità delle sue attività sanitarie.

Commerzbank (TG:CBK) ha registrato un calo del 14% dell’utile netto nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, citando costi di ristrutturazione. Nonostante ciò, ha alzato le previsioni per l’intero anno.

Glencore (LSE:GLEN) ha riportato un calo degli utili rettificati nel primo semestre, penalizzata dal calo dei prezzi del carbone e dalla minore produzione di rame. Il gruppo ha anche registrato una perdita netta più profonda del previsto a causa di svalutazioni legate ai suoi asset di carbone in Colombia.

Negli Stati Uniti, gli investitori attendono i risultati di Walt Disney (NYSE:DIS), Uber Technologies (NYSE:UBER) e McDonald’s (NYSE:MCD).

Focus macroeconomico: vendite al dettaglio e ordini industriali

Secondo i dati diffusi, gli ordini industriali tedeschi sono diminuiti dell’1% a giugno, deludendo le aspettative degli analisti che prevedevano un aumento dell’1%.

Nel frattempo, i dati sulle vendite al dettaglio dell’Eurozona per giugno sono attesi più tardi nel corso della sessione. Gli economisti si aspettano un rimbalzo mensile dello 0,4%, dopo il calo dello 0,7% registrato a maggio.

Negli Stati Uniti non sono previsti importanti dati macroeconomici per oggi, ma gli operatori seguiranno con attenzione un’asta da 42 miliardi di dollari di titoli di Stato decennali, dopo che quella di martedì sui titoli a tre anni ha mostrato una domanda debole.

Rimbalzo del petrolio

I prezzi del greggio sono aumentati mercoledì, recuperando parte delle perdite registrate nella seduta precedente, grazie alle speculazioni su possibili sanzioni statunitensi più severe contro i Paesi che acquistano petrolio russo.

Alle 03:05 ET, i futures del Brent sono saliti dello 0,9% a 68,28 dollari al barile, mentre quelli del WTI sono cresciuti dello 0,8% a 65,69 dollari.

Martedì entrambi i benchmark erano scesi di oltre 1 dollaro, chiudendo ai minimi delle ultime cinque settimane, a causa dei timori di un eccesso di offerta legato al previsto aumento della produzione da parte dell’OPEC+ a settembre. È stata la quarta seduta consecutiva in calo.

A complicare lo scenario, l’ex presidente Donald Trump ha minacciato nuove tariffe sulle importazioni indiane, in risposta all’acquisto continuo di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. Dopo aver imposto una tariffa del 25% la scorsa settimana, Trump ha dichiarato che ne arriveranno altre nei prossimi giorni.

A sostenere i prezzi è stato anche il dato dell’American Petroleum Institute (API), che ha segnalato un calo delle scorte statunitensi di 4,2 milioni di barili nella scorsa settimana, contro attese per una riduzione di 1,8 milioni.

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