I futures sugli indici statunitensi segnalano guadagni nella prima parte di martedì, suggerendo un possibile proseguimento del rimbalzo iniziato lunedì. Nonostante persistano dubbi sulla solidità del mercato del lavoro, l’ottimismo sui risultati aziendali e le aspettative crescenti di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve supportano l’appetito per il rischio. Nel frattempo, Donald Trump ha rilanciato le tensioni commerciali, questa volta con l’India, minacciando dazi elevati per le continue importazioni di petrolio russo. Sul fronte corporate, le azioni di Palantir (NASDAQ:PLTR) sono aumentate nel trading dopo l’orario di chiusura, dopo un trimestre eccezionale trainato dalla forte domanda governativa e una revisione al rialzo delle previsioni di fatturato.
Rimbalzo dei mercati continua
Dopo il rally di lunedì, i futures USA hanno continuato a salire. Alle 03:37 ET, i futures sul Dow guadagnavano 50 punti (0,1%), quelli sull’S&P 500 salivano di 12 punti (0,2%) e il Nasdaq 100 aggiungeva 63 punti (0,3%).
I mercati sembrano stabilizzarsi dopo il sell‑off della scorsa settimana, innescato dai deludenti dati sull’occupazione e dalle tensioni geopolitiche. L’Ufficio di Statistica del Lavoro ha rivisto al ribasso i numeri di maggio e giugno, spingendo Trump a rimuovere il commissario dell’agenzia. Le revisioni hanno sollevato dubbi sulla resistenza dell’economia USA.
Tuttavia, il cambiamento del tono economico ha alimentato la speculazione su un possibile intervento imminente della Fed. Secondo gli analisti di Vital Knowledge, “la probabilità di una riduzione a settembre ora è circa il 90%, contro circa il 63% una settimana fa”, come mostra il FedWatch Tool del CME.
Inoltre, le aziende hanno generalmente fornito commenti rassicuranti sui risultati. “Il fatto che stiamo attraversando una […] stagione di utili in cui i team di gestione non sembravano particolarmente allarmati circa le condizioni economiche sta dando un certo conforto agli investitori”, hanno scritto gli analisti di Vital Knowledge.
Trump minaccia l’India sui dazi per il petrolio russo
Lunedì, Trump ha minacciato nuovi dazi elevati sulle merci indiane. Ha avvertito che avrebbe “sostanzialmente” aumentato i dazi in risposta ai continui acquisti indiani di petrolio russo.
La minaccia viene accanto a proposte per dazi reciproci del 25% sulle esportazioni indiane e misure fino al 100% contro Paesi come Cina e India, che continuano a importare energia russa. L’atteggiamento di Trump verso Mosca si è inasprito nelle ultime settimane dopo il fallimento dei colloqui di cessate il fuoco in Ucraina.
Ha anche criticato l’allineamento dell’India con il gruppo BRICS, accusandolo di cercare di indebolire l’influenza globale degli Stati Uniti.
Secondo Reuters, l’India prevede di mantenere gli importi attuali di greggio russo. Le autorità di Nuova Delhi difendono la relazione in termini strategici ed economici. Nei mercati finanziari, i bond indiani sono leggermente calati, e alcuni analisti prevedono una riduzione dei tassi da parte della Reserve Bank of India questa settimana.
Palantir vola sull’onda dell’IA
Palantir Technologies ha registrato un balzo delle proprie azioni nel trading post‑mercato, dopo un trimestre eccezionale. La società ha riportato il fatturato più elevato dalla quotazione nel 2020, grazie soprattutto alla forte domanda governativa statunitense.
L’azienda beneficia del sostegno a livello politico, in particolare dell’incoraggiamento dell’amministrazione USA all’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale e della decisione del Pentagono di acquistare software da fornitori alternativi. Questi fattori hanno aumentato l’interesse per le soluzioni difensive e analitiche basate su IA di Palantir.
I ricavi del secondo trimestre sono aumentati del 48% su base annua, raggiungendo circa 1 miliardo di dollari, superando le stime di Wall Street. Oltre il 40% delle vendite proviene da contratti governativi USA. La società, sostenuta da Peter Thiel, ha anche superato le attese sugli utili rettificati.
Ora Palantir prevede ricavi annuali tra 4,14 e 4,15 miliardi di dollari, in rialzo rispetto alla precedente stima di 3,89–3,90 miliardi.
Settore dei servizi USA nel mirino
I mercati monitoreranno anche indicatori economici chiave questa settimana. L’indice ISM dei servizi per luglio è previsto salire a 51,5 da 50,8 di giugno, segnalando una moderata espansione. Il settore dei servizi rappresenta oltre due terzi dell’economia USA ed è rimasto resistente nonostante le pressioni macroeconomiche.
Secondo l’ISM, un valore superiore a 49 è generalmente associato alla crescita economica complessiva.
Inoltre, sarà pubblicato anche il dato sugli scambi commerciali di giugno. I precedenti indicatori del PIL suggerivano una riduzione delle importazioni nel secondo trimestre, dopo un aumento legato alla formazione di scorte dovuta ai dazi.
Il settore dei servizi in Cina sorpassa le attese
In Asia, il settore dei servizi in Cina ha registrato una performance migliore del previsto a luglio. L’indice S&P Global China General Services PMI è salito a 52,6 da 50,6, superando le stime pari a 50,4.
S&P Global ha attribuito la crescita alla domanda interna e internazionale. Le misure di stimolo orientate al consumo adottate da Pechino hanno sostenuto la spesa interna, mentre le esportazioni di servizi sono rimaste poco impattate dai dazi statunitensi, che colpiscono principalmente beni tangibili.
Nonostante la debolezza del comparto manifatturiero, i servizi restano un punto di forza per l’economia cinese.
Da luglio, S&P Global non è più affiliata con Caixin per il PMI cinese.
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