Le azioni Prysmian salgono mentre i dazi sul rame USA dovrebbero favorire le operazioni domestiche

Le azioni di Prysmian (BIT:PRY) sono aumentate del 3% dopo l’annuncio del governo degli Stati Uniti di un dazio del 50% su alcuni prodotti in rame, una misura che, secondo gli analisti, avvantaggerà le operazioni dell’azienda all’interno del paese.

Il nuovo regime tariffario, previsto per entrare in vigore il 1° agosto, riguarda prodotti in rame semilavorati come fili, tubi e cavi. È importante sottolineare che esclude le materie prime principali come i catodi di rame, utilizzati principalmente da Prysmian nel suo processo produttivo.

Inoltre, la politica prevede che il 25% dei rottami di rame prodotti negli Stati Uniti debba essere venduto a livello nazionale. A partire dal 2027, requisiti simili si applicheranno anche alle materie prime di rame, con una quota iniziale del 25% che aumenterà al 40% entro il 2029, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di raffinazione del rame nel paese.

Gli analisti di Jefferies hanno commentato positivamente la misura: “Vediamo un esito favorevole per Prysmian negli Stati Uniti. In primo luogo, l’inclusione di prodotti semilavorati e derivati, come fili e cavi di rame, dovrebbe avvantaggiare i produttori locali, nonostante le importazioni siano relativamente contenute, attorno al 15%. In secondo luogo, l’esclusione delle materie prime — in particolare i catodi — significa che i costi delle materie prime per Prysmian difficilmente aumenteranno, a beneficio dei produttori integrati verticalmente. In terzo luogo, la capacità di Prysmian di lavorare i rottami di rame farà sì che le nuove regole, che aumentano la disponibilità locale di rottami, offrano ulteriori vantaggi di costo ai produttori nazionali.”

Secondo l’amministrazione, i dazi si applicheranno solo al contenuto di rame nei prodotti e non saranno cumulativi con altri dazi già esistenti.

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