DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee salgono mentre i mercati valutano l’accordo commerciale USA-UE, i conti societari e la riunione della Fed

Le borse europee sono salite moderatamente martedì, mentre gli investitori continuavano a valutare l’impatto del nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Il rialzo arriva anche in un momento ricco di pubblicazioni trimestrali e prima della riunione di politica monetaria della Federal Reserve.

Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco era in rialzo dello 0,5%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,2% e il FTSE 100 londinese avanzava dello 0,1%.

Accordo transatlantico spinge l’ottimismo, ma non mancano le preoccupazioni

L’intesa annunciata nel fine settimana tra Washington e Bruxelles ha ridotto l’incertezza per le aziende su entrambe le sponde dell’Atlantico, offrendo un certo sollievo ai mercati. Tuttavia, la reazione degli investitori è stata contenuta.

Gli analisti ritengono che l’accordo favorisca in gran parte gli interessi americani, con potenziali conseguenze negative per l’economia europea.

L’intesa prevede l’introduzione di un dazio del 15% su gran parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti a partire dal prossimo mese. Il Primo Ministro francese François Bayrou ha duramente criticato l’accordo:

“È un giorno buio quando un’alleanza di popoli liberi, uniti per affermare i propri valori comuni e difendere i propri interessi comuni, si rassegna alla sottomissione”, ha scritto Bayrou su X.

Anche il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso preoccupazione, affermando che i dazi comporteranno danni “significativi” all’economia tedesca.

USA e UE rappresentano insieme quasi un terzo del commercio globale, rendendo l’accordo altamente rilevante per i mercati internazionali.

Segnali contrastanti dal settore corporate europeo

Sul fronte societario, Stellantis (BIT:STLAM) ha fornito previsioni incoraggianti per la seconda metà dell’anno. Il gruppo prevede una ripresa della crescita dei ricavi e margini operativi stabili in bassa cifra singola, dopo un primo semestre difficile. La casa automobilistica ha anche previsto un miglioramento del free cash flow industriale, dopo un deflusso di €3 miliardi ($3,48 miliardi) nei primi sei mesi.

Barclays (LSE:BARC) ha registrato un aumento del 23% dell’utile semestrale, superiore alle attese, grazie alla forte performance della divisione mercati, trainata dall’attività frenetica seguita ai dazi imposti dall’amministrazione Trump.

AstraZeneca (LSE:AZN) ha superato le previsioni per il secondo trimestre grazie alle solide vendite di farmaci contro cancro, malattie cardiovascolari e renali, ma ha confermato le previsioni per l’anno intero, citando pressioni sui prezzi e rischi legati al commercio globale.

Philips (NYSE:PHG) ha riportato un calo del 47% dell’utile netto trimestrale, spiegando che l’assenza di un indennizzo assicurativo una tantum, registrato l’anno precedente, ha pesato sui risultati. Tuttavia, i principali indicatori operativi, inclusi margini e cash flow, sono migliorati.

Il gruppo svizzero Sika (TG:SIKA) ha aumentato i margini di profitto nel primo semestre, nonostante il calo dei ricavi dovuto all’effetto cambio.

Air Liquide (EU:AI), attivo nei gas industriali, ha registrato un aumento degli utili e dei margini operativi nel primo semestre, sostenuto da controlli sui costi e investimenti nei settori della transizione energetica e dell’elettronica.

Focus sulla Federal Reserve

L’attenzione ora si concentra sulla riunione della Federal Reserve, che inizierà oggi e durerà due giorni. Anche se il consenso prevede il mantenimento dei tassi invariati, i membri del board discuteranno con maggiore intensità la possibilità di tagli nei prossimi mesi.

Lunedì, l’ex presidente Donald Trump ha nuovamente sollecitato la Fed a ridurre i tassi, sostenendo che “aiuterebbe a far decollare l’economia americana”.

Prezzi del petrolio stabili dopo i recenti guadagni

Sul fronte energetico, i prezzi del greggio sono rimasti invariati martedì mattina dopo un deciso rialzo nella sessione precedente.

Alle 03:05 ET, il Brent scambiava piatto a $69,32 al barile, mentre il WTI statunitense era fermo a $66,71.

Entrambi i benchmark avevano guadagnato oltre il 2% nella seduta precedente, con il Brent ai massimi dal 18 luglio. L’accordo commerciale tra USA e UE ha evitato una guerra commerciale totale, rafforzando le prospettive di domanda energetica.

L’intesa prevede anche $750 miliardi di acquisti europei di energia statunitense nei prossimi anni.

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