DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee volano sull’ottimismo commerciale; UniCredit alza le previsioni per il 2025

I mercati azionari europei hanno registrato una forte crescita mercoledì, sostenuti dal rinnovato ottimismo degli investitori dopo l’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone, insieme a una stagione degli utili attiva nella regione.

Alle 07:05 GMT, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,8%, il CAC 40 in Francia è cresciuto dell’1,3% e il FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dello 0,4%.

L’accordo commerciale tra USA e Giappone alimenta la fiducia

In mattinata, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la sua amministrazione ha siglato un “accordo enorme” con il Giappone, imponendo una tariffa del 15% sulle esportazioni giapponesi. Trump ha inoltre sottolineato che il Giappone investirà 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, di cui “il 90% dei profitti” sarà a beneficio dell’economia americana.

Sebbene la tariffa del 15% sia inferiore al 25% inizialmente proposto da Trump, questa va comunque contro la precedente richiesta di Tokyo di essere esentata da tutte le tariffe USA. La nuova tariffa dovrebbe entrare in vigore dal 1° agosto, in concomitanza con l’entrata in vigore delle altre tariffe di Trump rivolte alle principali economie globali.

L’annuncio ha spinto l’indice Nikkei giapponese a salire di oltre il 3%, raggiungendo il livello più alto da un anno. Il sentimento positivo ha aumentato le aspettative che Stati Uniti e Unione Europea possano raggiungere un accordo commerciale prima della scadenza di agosto, con rappresentanti UE che parteciperanno a ulteriori colloqui a Washington questa settimana.

UniCredit migliora le previsioni per il 2025 nel corso della stagione degli utili

In Europa, la stagione delle trimestrali si è intensificata con il rilascio dei risultati da parte di diverse importanti aziende.

UniCredit (BIT:UCG) ha superato le aspettative di profitto nel trimestre e ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2025, dopo aver abbandonato l’offerta di acquisizione di Banco BPM (BIT:BAMI), la seconda banca italiana per dimensioni.

Renault (EU:RNO), il colosso automobilistico francese, ha registrato vendite stabili nel secondo trimestre, con il calo della domanda di furgoni in Europa che ha compensato la crescita delle auto passeggeri.

Thales (EU:HO), gruppo francese della difesa e dell’aerospazio, ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita delle vendite per il 2025 dopo aver riportato un aumento di vendite e profitti nel primo semestre, grazie all’incremento della spesa militare in Europa.

La compagnia energetica norvegese Equinor (TG:DNQ) ha annunciato un calo del 13% del profitto nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, a causa del ribasso dei prezzi del petrolio non compensato dall’aumento dei prezzi del gas.

Il gigante tedesco del software SAP (TG:SAP) ha registrato un secondo trimestre solido, sostenuto da riduzioni dei costi, ma non ha alzato le previsioni per l’intero anno, deludendo alcuni investitori.

Intanto, negli Stati Uniti, gli investitori attendono con interesse i risultati di Tesla (NASDAQ:TSLA) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL), società madre di Google, due dei titoli principali che hanno guidato il rally di mercato grazie all’ottimismo sull’IA.

Attesa per il dato sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona

Più tardi nella sessione, gli operatori si concentreranno sulla pubblicazione del dato di giugno sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, indicatore chiave in vista della riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea di giovedì.

Gli analisti prevedono in larga misura che la BCE manterrà il tasso sui depositi chiave al 2%, dopo il taglio di 25 punti base del mese scorso, l’ottavo nell’arco di un anno.

Prezzi del petrolio in rialzo per l’ottimismo commerciale e il calo delle scorte

I futures sul petrolio sono saliti mercoledì, sostenuti dall’ottimismo sull’accordo commerciale USA-Giappone e da un calo significativo delle scorte di greggio negli Stati Uniti.

Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono aumentati dello 0,2% a 68,74 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense è salito dello 0,3% a 65,48 dollari al barile. Entrambi i benchmark avevano chiuso in calo nelle tre sessioni precedenti.

Gli investitori vedono l’accordo come un volano per l’attività economica globale, che di solito sostiene una domanda più alta di petrolio.

A rafforzare le prospettive positive, l’American Petroleum Institute ha riportato una sorprendente diminuzione di 577.000 barili nelle scorte di petrolio statunitensi nella settimana terminata il 18 luglio, invertendo l’aumento di 19,1 milioni di barili registrato nella settimana precedente.

Questo calo delle scorte segnala una possibile ripresa della domanda di carburante durante il picco della stagione estiva dei viaggi.

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