La Borsa di Milano ha aperto in territorio negativo lunedì, penalizzata da un’ondata di vendite generalizzate dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato nuovi dazi del 30% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, con entrata in vigore prevista per il 1° agosto. La notizia ha innescato un aumento dell’avversione al rischio, colpendo in particolare i settori più esposti all’export.
I titoli ciclici e orientati all’export sono stati tra i più colpiti, con gli operatori di mercato che parlano di prese di profitto in un contesto di crescente incertezza sulle politiche commerciali globali. “In momenti come questo, gli investitori preferiscono incassare i guadagni piuttosto che affrontare la volatilità”, ha commentato un trader.
Alle 9:40 locali, l’indice FTSE MIB segnava un ribasso dello 0,70%.
Il comparto del lusso ha guidato i cali, con Brunello Cucinelli (BIT:BC), Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) e Moncler (BIT:MONC) tutte in calo di oltre il 2%, a causa dei timori che le tensioni commerciali USA-UE possano ridurre la domanda dei consumatori internazionali.
Vendite anche sull’automotive: Stellantis (BIT:STLAM) ha ceduto lo 0,9%, estendendo le perdite già registrate venerdì, mentre Iveco (BIT:IVG) è scesa dello 0,4%, nonostante Deutsche Bank abbia alzato il target price da 13 a 16 euro per azione.
Il settore bancario resta sotto pressione, complice il timore che le misure protezionistiche statunitensi possano avere un impatto sull’economia globale. L’indice di settore ha perso lo 0,9%, con UniCredit (BIT:UCG) in calo dell’1,3%. Nel weekend, il TAR ha confermato alcune delle condizioni imposte dal governo per approvare l’offerta di UniCredit su Banco BPM (BIT:BAMI), ritenendo legittima la richiesta di un’uscita completa dal mercato russo entro gennaio 2026. Il titolo Banco BPM ha guadagnato l’1,1%, sostenuto anche dalla notizia che Crédit Agricole (EU:ACA) ha chiesto alla BCE di poter salire oltre il 20% nel capitale della banca italiana. Secondo gli analisti di Equita, questa mossa – sebbene forse dettata da motivazioni tecniche – “apre diversi scenari strategici”.
Male anche Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), in calo dello 0,7%, mentre Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha perso l’1,6% e Mediobanca (BIT:MB) lo 0,8%, nel giorno in cui MPS ha avviato l’offerta pubblica volontaria di scambio su Piazzetta Cuccia.
Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Leave a Reply