Il dollaro guadagna terreno con le nuove tariffe di Trump; la sterlina è sotto pressione per i dati deboli sulla crescita nel Regno Unito

Il dollaro statunitense è salito venerdì dopo che le ultime misure tariffarie del presidente Donald Trump hanno spinto la domanda per il dollaro come bene rifugio. Nel frattempo, la sterlina ha perso terreno in seguito ai deludenti dati economici del Regno Unito.

Alle 04:55 ET (08:55 GMT), il Dollar Index, che misura la valuta rispetto a un paniere di sei altre monete, è salito dello 0,2% a 97,500, in procinto di segnare un guadagno settimanale di circa lo 0,6%.

Le preoccupazioni sulle tariffe sostengono il dollaro

Giovedì sera Trump ha annunciato una nuova tariffa del 35% sulle importazioni canadesi, in vigore dal 1° agosto, oltre a piani per tariffe generali dal 15% al 20% su altri partner commerciali. Questa mossa segue lettere inviate a più Paesi con le nuove tariffe.

Nonostante gli annunci, la crescita del dollaro è più contenuta rispetto alla reazione osservata ad aprile dopo una forte escalation tariffaria, anche se i trader restano cauti.

La coppia USD/CAD è risalita dello 0,3% a 1,3699 dopo un calo iniziale di oltre lo 0,5% durante la notte.

In mezzo alle tensioni commerciali, il dollaro continua a reagire fortemente ai dati economici USA mentre gli investitori cercano di prevedere le prossime mosse della Federal Reserve.

Gli analisti di ING hanno osservato: «Il calo costante delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione indica che il mercato del lavoro non si sta deteriorando abbastanza per spingere la Fed a un taglio immediato dei tassi a settembre, aumentando così l’attenzione sui dati sull’inflazione in arrivo.»

Sterlina sotto pressione per la crescita debole

In Europa, l’euro è sceso dello 0,2% a 1,1685 contro il dollaro, dirigendosi verso una perdita settimanale intorno allo 0,8%.

Le tariffe sulle merci canadesi hanno sollevato dubbi sul fatto che anche l’UE possa presto affrontare misure simili, mettendo in dubbio i negoziati commerciali con Washington.

I dati hanno mostrato un’inflazione francese in aumento allo 0,9% a giugno, leggermente superiore alle stime preliminari, mentre in Germania l’inflazione è scesa al 2,0%, segnalando che la BCE ha spazio per allentare ulteriormente la politica monetaria, probabilmente a settembre, per stimolare la crescita.

Gli analisti di ING hanno commentato: «L’EUR/USD è sceso brevemente a 1,1670 ieri. In assenza di nuovi dati, la coppia probabilmente rimarrà intorno a 1,170, con rischi leggermente orientati al ribasso.»

La sterlina è scesa dello 0,3% a 1,3532, con una perdita settimanale intorno all’1%, dopo che i dati sul PIL britannico hanno mostrato una seconda contrazione mensile inattesa a maggio.

L’Ufficio per le statistiche nazionali ha riportato un calo dello 0,1% del PIL su base mensile a maggio, dopo una contrazione dello 0,3% in aprile, la più grande dal ottobre 2023.

ING ha detto: «Il rapporto sull’occupazione della prossima settimana sarà cruciale. Un dato negativo potrebbe aumentare la pressione sulla Banca d’Inghilterra per accelerare i tagli ai tassi.»

Lo yen verso una perdita settimanale a causa delle tensioni commerciali

USD/JPY è salito dello 0,4% a 146,90, con lo yen in calo del 1,7% circa per la settimana mentre i mercati hanno reagito a una serie di annunci tariffari e si preparano ad altre mosse.

La coppia USD/CNY è scesa dello 0,1% a 7,1709, mentre AUD/USD è salita dello 0,1% a 0,6577, probabilmente concludendo la settimana in rialzo dopo la decisione a sorpresa della Reserve Bank of Australia di mantenere i tassi invariati.

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