I prezzi del petrolio sono scesi dalla massima di due settimane durante la sessione asiatica di mercoledì, dopo che i dati hanno mostrato un significativo aumento delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti. Nel frattempo, gli investitori rimangono cauti in vista di ulteriori annunci di dazi previsti dal presidente Donald Trump.
Alle 21:44 ET (01:44 GMT), i futures sul Brent con scadenza a settembre sono scesi dello 0,3% a 69,91 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) hanno perso lo 0,4% a 68,10 dollari al barile. Entrambi i benchmark avevano raggiunto martedì i massimi delle ultime due settimane, supportati dalle preoccupazioni per interruzioni nella fornitura causate da recenti attacchi alle rotte marittime del Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi.
Secondo un rapporto Reuters di martedì, quattro membri dell’equipaggio della nave Eternity C, battente bandiera liberiana e operata da una compagnia greca, sono stati uccisi in un attacco coordinato con droni e motoscafi al largo della costa dello Yemen.
Aumenti imprevisti delle scorte di petrolio USA
L’American Petroleum Institute (API) ha riportato un inaspettato aumento di 7,1 milioni di barili nelle scorte di petrolio greggio statunitensi per la settimana terminata il 4 luglio, ben al di sopra della previsione di una diminuzione di 2,8 milioni di barili. Questo segue un aumento minore di 0,68 milioni di barili la settimana precedente.
Le scorte di benzina sono diminuite di 2,2 milioni di barili e quelle di distillati sono scese di 800.000 barili. Questi dati indicano un rallentamento della domanda e potenziali preoccupazioni di surplus nel mercato USA.
Gli operatori attendono il rapporto ufficiale dell’Energy Information Administration (EIA), previsto per mercoledì. Se l’EIA confermerà i dati dell’API, si tratterà del maggior aumento settimanale di scorte di petrolio da gennaio.
Trump annuncia nuovi dazi sul rame e altro in arrivo
Il presidente Trump ha annunciato martedì l’intenzione di imporre un dazio del 50% sulle importazioni di rame, con ulteriori dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici attesi a breve.
In precedenza, ha inviato notifiche ufficiali di dazi a 14 paesi, segnalando che le tariffe aumentate entreranno in vigore dal 1° agosto. Le notifiche includono un dazio del 25% su tutte le importazioni da Giappone e Corea del Sud, mentre alcuni paesi potrebbero affrontare dazi fino al 40%.
Martedì sera, Trump ha twittato: “Domani mattina rilasceremo l’elenco di almeno 7 paesi riguardanti il commercio, con un numero aggiuntivo di paesi che verranno comunicati nel pomeriggio.” I dettagli restano scarsi, alimentando la cautela degli investitori temendo un’escalation delle tensioni commerciali.
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