Il dollaro USA arretra dopo il rally da dazi; l’Aussie vola con la sorpresa della RBA

Il dollaro statunitense ha perso terreno martedì mattina, annullando i guadagni della notte precedente dopo che il presidente Donald Trump ha intensificato le tensioni commerciali con una nuova serie di minacce tariffarie. Nel frattempo, il dollaro australiano è balzato in rialzo dopo che la banca centrale ha sorprendentemente deciso di lasciare i tassi invariati.

Alle 04:10 ET (08:10 GMT), l’Indice del dollaro USA ha perso lo 0,2% a 96,910, dopo aver toccato un massimo di 97,280 durante la notte.

Il dollaro corregge mentre i mercati valutano la flessibilità sui dazi

La valuta statunitense era salita dopo che Trump aveva annunciato l’invio di lettere ufficiali a 14 paesi, tra cui Giappone e Corea del Sud, per introdurre dazi del 25% su molte importazioni a partire dal 1° agosto.

Un ordine esecutivo firmato lunedì ha anche prorogato la scadenza originaria del 9 luglio, lasciando intendere che la nuova data sia “ferma, ma non definitiva”, offrendo spazio per negoziati.

Secondo gli analisti di ING, i mercati stanno iniziando a interpretare queste mosse come parte di una strategia negoziale e non come cambiamenti definitivi di politica commerciale. L’indice DXY dovrebbe muoversi tra 96,50 e 98,00, in attesa dei dati CPI USA di giugno.

L’euro sale grazie all’ottimismo sui negoziati, nonostante l’export tedesco deluda

L’euro (EUR/USD) è salito dello 0,5% a 1,1761, sostenuto dalle speranze che l’Unione Europea possa raggiungere un buon accordo commerciale con gli Stati Uniti. L’UE non è stata inclusa nella nuova lista di dazi e, secondo la Commissione, il dialogo tra Trump e Ursula von der Leyen è stato “costruttivo”.

ING ha sottolineato che la forza del mercato UE (450 milioni di consumatori) potrebbe facilitare il mantenimento del dazio del 10% e portare a esenzioni settoriali, come per aerospazio e bevande.

Tuttavia, le esportazioni tedesche sono scese dell’1,4% a maggio, con un crollo del 7,7% verso gli Stati Uniti, dopo mesi di ordini anticipati legati al timore di dazi.

Sterlina stabile, mercato scommette su BoE ancora aggressiva

La sterlina britannica (GBP/USD) ha guadagnato lo 0,3% a 1,3642, vicino ai massimi recenti di 1,3787, il livello più alto da ottobre 2021.

Il Regno Unito ha già firmato un accordo commerciale e l’inflazione ancora elevata suggerisce che la Bank of England manterrà una politica più restrittiva rispetto ad altre banche centrali.

Dollaro australiano in rally dopo la sorpresa della RBA

In Asia, l’Aussie (AUD/USD) è balzato dello 0,7% a 0,6543 dopo che la Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi, sorprendendo i mercati che si aspettavano un taglio.

La RBA ha spiegato di voler attendere ulteriori segnali sulla discesa dell’inflazione e ha citato i rischi globali, in particolare legati ai nuovi dazi USA.

Nonostante il calo dell’inflazione rispetto ai picchi del 2022, l’ultimo dato CPI più forte delle attese ha portato la banca a una maggiore prudenza.

Nel frattempo, USD/JPY è salito dello 0,1% a 146,10, con lo yen in leggero recupero dopo il forte calo notturno. Il dollaro/yuan (USD/CNY) ha perso lo 0,1% a 7,1715, riflettendo l’incertezza sui commerci globali.

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