I prezzi del petrolio calano a causa dell’aumento delle scorte USA e dell’atteso aumento della produzione OPEC+

I prezzi del petrolio sono scesi durante la sessione asiatica di giovedì, invertendo i forti guadagni della sessione precedente dopo che i dati statunitensi hanno mostrato un aumento inatteso delle scorte di greggio, alimentando preoccupazioni su una domanda di carburante più debole.

  • Il Brent con consegna a settembre è sceso dello 0,6% a 68,68 dollari al barile.
  • Il West Texas Intermediate (WTI) ha perso lo 0,7% a 65,58 dollari al barile alle 21:19 ET (01:19 GMT).

I prezzi avevano registrato un rialzo del 2,5%-3% mercoledì dopo la sospensione della cooperazione da parte dell’Iran con l’agenzia nucleare ONU, che aveva aumentato i timori di un’escalation in Medio Oriente. Tuttavia, questi guadagni sono stati mitigati da preoccupazioni per un aumento dell’offerta e un rallentamento della domanda.

Dati sulle scorte USA evidenziano dubbi sulla domanda

Le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti sono aumentate inaspettatamente di 3,85 milioni di barili nella settimana terminata il 27 giugno, smentendo le previsioni di un calo di 3,5 milioni di barili. Anche le scorte di benzina sono cresciute di 4,19 milioni di barili, sollevando dubbi sulla forza della domanda estiva di carburante.

Ora l’attenzione è rivolta al prossimo rapporto sull’occupazione non agricola negli Stati Uniti per giugno, previsto per giovedì, che potrebbe indicare un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro e segnali di difficoltà economiche per il maggior consumatore di carburante al mondo.

OPEC+ pianifica un aumento della produzione

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati (OPEC+) si riuniranno nel fine settimana, con rapporti che indicano un aumento della produzione di 411.000 barili al giorno a partire da agosto. Questo aumento segue incrementi simili negli ultimi mesi mentre il gruppo gradualmente revoca due anni di tagli profondi.

L’aumento della produzione mira a bilanciare le pressioni economiche dovute ai prezzi bassi del petrolio e a risolvere problemi di sovrapproduzione tra i membri dell’OPEC. Nel frattempo, il presidente statunitense Donald Trump continua a esercitare pressione sul cartello per aumentare la produzione e mantenere bassi i prezzi, esortando anche i produttori USA a incrementare la produzione.

Comments

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *