Il dollaro statunitense ha registrato un leggero aumento mercoledì, ma è rimasto vicino ai livelli più bassi degli ultimi anni, mentre gli investitori valutavano i segnali accomodanti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell insieme all’approvazione del vasto pacchetto fiscale del presidente Donald Trump al Senato.
Alle 04:15 ET (08:15 GMT), l’Indice del Dollaro — che misura il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali — è salito dello 0,1% a 95,512, appena sopra il livello più basso da febbraio 2022.
Legge fiscale e indipendenza della Fed sotto esame
Il Senato, controllato dai repubblicani, ha approvato per un soffio un’ampia legge su tasse e spese durante la notte, con il vicepresidente JD Vance che ha espresso il voto decisivo. Questa legislazione, che dovrebbe aggiungere circa 3,3 trilioni di dollari al debito nazionale, tornerà ora alla Camera dei Rappresentanti per ulteriori discussioni prima di poter essere firmata.
A mettere ulteriore pressione sul dollaro sono state le continue critiche pubbliche di Trump a Powell, che hanno posto sotto i riflettori l’indipendenza della Federal Reserve.
Durante un recente forum bancario centrale a Sintra, in Portogallo, Powell ha mantenuto un tono prudente, sottolineando un approccio basato sui dati che manterrà il dollaro molto reattivo ai prossimi rapporti su occupazione e inflazione. Gli analisti di ING hanno osservato che Powell “non ha escluso un taglio dei tassi a luglio,” suggerendo che un rapporto sull’occupazione deludente potrebbe spingere i mercati a prevedere un allentamento già questo mese.
In attesa dei dati ufficiali sull’occupazione statunitense di giovedì, gli operatori guardano anche al rapporto sull’occupazione privata ADP, in uscita più tardi mercoledì, per il quale gli economisti prevedono un aumento di 99.000 posti di lavoro a giugno, rispetto ai 37.000 di maggio.
I dati recenti hanno mostrato un quadro misto del mercato del lavoro, con un aumento inatteso delle offerte di lavoro a maggio ma un rallentamento delle assunzioni, suggerendo un possibile raffreddamento in un settore altrimenti resiliente.
Forza dell’euro e prospettive della Banca Centrale
In Europa, l’euro è sceso dello 0,2% rispetto al dollaro a 1,1778, poco sotto il livello più alto da settembre 2021. Secondo i dati del London Stock Exchange Group, l’euro ha registrato la migliore performance del primo semestre di sempre.
La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ha attribuito i guadagni dell’euro non solo alle condizioni di mercato, ma anche alla solidità dell’economia dell’area euro. Parlando alla Conferenza della BCE sulle banche centrali, ha affermato: “Riflette sia la valutazione del mercato che la robustezza della nostra economia.”
Dopo aver tagliato i tassi per l’ottava volta nell’ultimo anno lo scorso mese, la BCE ha indicato che probabilmente manterrà la politica invariata al prossimo incontro, in attesa dei dati economici in arrivo. Gli analisti di ING hanno commentato: “La BCE ha adottato un approccio più aggressivo a giugno e ora preferisce attendere prima di ulteriori mosse.”
Il tasso EUR/USD rimane influenzato principalmente dall’andamento del dollaro, con il mercato pronto a comprare nei momenti di calo, come dimostrato dal rapido rimbalzo dopo dati economici statunitensi più forti. ING ha inoltre suggerito che un movimento verso 1,20 potrebbe verificarsi in caso di un forte risultato deludente sui salari statunitensi.
Sterlina e incertezze politiche
La sterlina è scesa dello 0,3% a 1,3709, arretrando dal picco di martedì vicino a 1,3787 — un livello non raggiunto da ottobre 2021. La sterlina ha risentito delle difficoltà politiche del governo Laburista, che ha recentemente fatto importanti concessioni per far passare la legge sul welfare in Parlamento.
Secondo ING, “Il governo britannico ha abbandonato un taglio ai benefici da 5 miliardi di sterline dopo una rivolta tra i parlamentari laburisti. Questa situazione solleva dubbi sulla stabilità della leadership del Primo Ministro Starmer e aumenta la probabilità di aumenti fiscali in autunno.”
Valute asiatiche e negoziati commerciali
Nei mercati asiatici, il dollaro ha guadagnato lo 0,3% sullo yen giapponese a 143,83, con l’attenzione focalizzata sulle trattative commerciali tra Washington e Tokyo, che il presidente Trump ha recentemente definito “precarie.”
Nel frattempo, il cambio USD/CNY è salito leggermente a 7,1672, con lo yuan cinese che si è indebolito marginalmente mentre il dollaro si è stabilizzato vicino ai minimi di tre anni.
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