I futures azionari statunitensi hanno leggermente ceduto martedì, dopo un forte rally di lunedì che ha portato i mercati globali a nuovi massimi intraday. Gli investitori valutano ora gli sviluppi nelle trattative commerciali tra Stati Uniti e Canada e il dollaro più debole, preparando al contempo i dati economici chiave in arrivo questa settimana.
Entro martedì mattina presto (07:32 GMT), i futures sul Dow erano in calo di 30 punti (-0,1%), quelli sull’S&P 500 di 11 punti (-0,2%) e quelli sul Nasdaq 100 di 56 punti (-0,3%). I guadagni di lunedì erano stati alimentati dall’ottimismo per una possibile ripresa dei colloqui commerciali tra USA e Canada, anche se permangono preoccupazioni riguardo a un massiccio disegno di legge su tasse e spesa attualmente in discussione al Senato, che potrebbe aumentare ulteriormente il debito nazionale, già pari a 36,2 trilioni di dollari.
Nonostante alcune fluttuazioni legate alle notizie, gli analisti di Vital Knowledge hanno osservato che “c’è poca ansia immediata riguardo al disegno di legge sulla riconciliazione o alle tariffe”.
Trump aumenta la pressione sul presidente della Fed Powell
Il presidente Donald Trump ha intensificato le critiche al presidente della Federal Reserve Jerome Powell, inviandogli lunedì una lettera manoscritta con tono deciso, esortandolo a tagliare rapidamente e significativamente i tassi di interesse. Nella lettera, Trump ha incluso un grafico che confronta i tassi delle principali banche centrali mondiali, sostenendo che gli USA dovrebbero puntare a costi di finanziamento intorno all’1% o meno.
Il messaggio di Trump è chiaro: “Come al solito, troppo tardi,” ha scritto, lamentando che il paese sta perdendo “centinaia di miliardi” a causa dell’attuale politica della Fed. Ciò arriva dopo la decisione della Fed di mantenere i tassi tra il 4,25% e il 4,5%, con Powell che adotta un atteggiamento prudente in attesa degli sviluppi, vista l’incertezza legata alle politiche tariffarie aggressive di Trump.
Frustrato dalla risposta ritenuta lenta rispetto ad altre banche centrali, Trump ha lanciato ripetute critiche verbali e starebbe valutando di nominare un successore a Powell entro fine anno — una mossa che potrebbe indebolire la sua autorità, secondo alcuni analisti.
Powell protagonista al forum BCE in mezzo all’incertezza dei mercati
Jerome Powell sarà nuovamente al centro dell’attenzione martedì durante un panel ad alto profilo al forum annuale della Banca Centrale Europea a Sintra, Portogallo. Al suo fianco ci saranno la presidente della BCE Christine Lagarde e i leader delle banche centrali di Giappone, Regno Unito e Corea del Sud.
La discussione verterà probabilmente sul ruolo del dollaro come valuta di riserva globale dominante, particolarmente dopo il suo forte calo in questo anno, il peggior avvio dal 1970, in parte dovuto alla politica commerciale protezionistica di Trump.
L’incertezza sarà la parola chiave dell’evento, come sottolineato da Lagarde nei suoi commenti introduttivi di lunedì, evidenziando che la mancanza di chiarezza sulle tariffe USA e sul piano fiscale del Presidente restano fattori critici per l’economia globale.
USA puntano a accordi commerciali più mirati prima della scadenza tariffaria
Secondo il Financial Times, l’amministrazione USA sta cambiando strategia commerciale, puntando su accordi più ristretti e mirati per ottenere risultati rapidi prima della scadenza del 9 luglio, quando potrebbero essere reintegrate dure tariffe reciproche.
Invece di cercare i 90 accordi ampi inizialmente promessi durante la pausa tariffaria di 90 giorni iniziata il 2 aprile, gli Stati Uniti cercano ora “accordi di principio” su temi limitati con paesi selezionati, per evitare tariffe fino al 50%, anche se rimarrebbe una tariffa base del 10% in attesa di negoziati più ampi.
I colloqui restano complessi, e l’amministrazione sta ancora considerando possibili tariffe su settori chiave anche nel perseguire questi accordi graduali.
Mercati petroliferi volatili in vista della riunione OPEC+
I prezzi del petrolio hanno mostrato volatilità, scendendo dopo aver toccato un minimo di tre settimane, complice il calo delle preoccupazioni sull’offerta e le attese di un aumento della produzione da parte di OPEC+.
Alle 03:38 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,4% a 66,47 dollari al barile, toccando il minimo da giugno 11, poco prima dell’inizio del conflitto Israele-Iran. I futures sul West Texas Intermediate sono calati dello 0,5% a 64,81 dollari al barile.
Il gruppo OPEC+ si riunirà il 6 luglio. Reuters ha riportato la settimana scorsa che l’alleanza prevede di aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno in agosto, dopo aumenti simili a maggio, giugno e luglio. Questo porterebbe l’incremento totale di offerta per l’anno a 1,78 milioni di barili al giorno, sebbene sia ancora inferiore al volume dei tagli effettuati negli ultimi due anni.
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