Le azioni europee salgono grazie alle speranze di accordi commerciali, ma le vendite al dettaglio in Germania rallentano

I mercati azionari europei hanno aperto in rialzo lunedì, sostenuti dall’ottimismo crescente riguardo a potenziali accordi commerciali con l’avvicinarsi della scadenza delle tariffe USA del 9 luglio. All’inizio delle contrattazioni, alle 07:05 GMT, l’indice DAX in Germania è aumentato dello 0,5%, il CAC 40 in Francia è salito dello 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito è cresciuto dello 0,1%.

L’ottimismo commerciale sostiene la fiducia degli investitori

Il sentimento degli investitori è stato positivo dopo i segnali incoraggianti dai mercati Asia-Pacifico durante la notte e la conferma della scorsa settimana che Stati Uniti e Cina hanno finalizzato un accordo commerciale rispecchiando i termini concordati a Ginevra il mese scorso. Nel frattempo, il Canada ha annunciato la cancellazione della sua tassa sui servizi digitali (DST), aprendo la strada a nuove trattative commerciali e di sicurezza con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di chiudere un accordo entro il 21 luglio.

Il Ministro delle Finanze canadese François-Philippe Champagne ha confermato che il governo interromperà la riscossione della DST dopo il 30 giugno e introdurrà una legge per abolire la tassa, che colpiva principalmente le grandi multinazionali tecnologiche. Washington aveva considerato la DST un ostacolo chiave alle trattative commerciali più ampie.

Più vicino a casa, fonti hanno riferito che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha espresso fiducia, durante un vertice riservato dell’UE, che un accordo commerciale con gli USA potrebbe essere finalizzato prima della scadenza del 9 luglio. In assenza di un’intesa, gli Stati Uniti intendono imporre una tariffa del 50% su quasi tutte le esportazioni UE, mentre l’Europa è pronta con misure di ritorsione.

Vendite al dettaglio in Germania evidenziano pressioni sui consumatori

I dati di lunedì hanno mostrato un calo dell’1,6% delle vendite al dettaglio in Germania a maggio rispetto ad aprile, evidenziando le difficoltà dei consumatori nella più grande economia europea in un contesto di incertezze commerciali. Nel contempo, il settore manifatturiero cinese ha registrato una contrazione a giugno, ma a un ritmo più lento del previsto, mentre gli esportatori affrontano una domanda globale debole e tariffe americane persistenti.

Anche il Giappone ha riportato una crescita più lenta del previsto della produzione industriale a maggio, attribuibile principalmente ai dazi USA sulle importazioni di automobili.

Gli investitori europei attendono inoltre i dati sull’inflazione di Germania e Italia, dopo che l’inflazione nell’area euro è scesa all’1,9% su base annua a maggio, sotto l’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea. Nonostante il taglio dei tassi di 25 punti base a giugno, la presidente della BCE Christine Lagarde ha indicato che il ciclo di allentamento monetario potrebbe essere vicino alla fine.

Aggiornamenti societari e mercati delle materie prime

In ambito societario, il gestore patrimoniale Polar Capital (LSE:POLR) ha annunciato un aumento del 27% del profitto operativo core per l’anno fiscale concluso il 31 marzo, trainato da un aumento del 17% degli asset in gestione e da commissioni nette più elevate.

Sul fronte delle materie prime, i prezzi del petrolio sono scesi a causa della diminuzione delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dell’attesa di un ulteriore aumento della produzione da parte di OPEC+ in agosto. Alle 03:05 ET, i futures sul Brent hanno perso lo 0,4% a 66,53 dollari al barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate sono calati dello 0,6% a 65,12 dollari al barile.

La scorsa settimana entrambi i benchmark hanno registrato i maggiori ribassi settimanali da marzo 2023, ma sono destinati a chiudere giugno con guadagni superiori al 5% per il secondo mese consecutivo. La riunione di OPEC+ è prevista per il 6 luglio, con una probabile decisione su un nuovo aumento della produzione, il quinto mensile consecutivo dall’aprile scorso.

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