Il dollaro crolla mentre Trump attacca di nuovo Powell; euro e sterlina guadagnano terreno

Il dollaro statunitense è sceso bruscamente giovedì ai minimi da oltre due anni, dopo una nuova ondata di pressioni politiche su Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, da parte dell’ex presidente Donald Trump, suscitando nuove preoccupazioni sull’indipendenza della banca centrale.

Alle 08:30 GMT, l’Indice del Dollaro USA, che misura il valore del dollaro rispetto a un paniere di sei valute principali, è calato dello 0,6% a 96,682, un livello che non si vedeva dall’inizio del 2022.

Powell sotto pressione politica

Durante il secondo giorno della sua audizione al Congresso, il presidente della Fed Jerome Powell ha mantenuto un approccio prudente sul tema del taglio dei tassi d’interesse, sottolineando che ogni decisione dipenderà da una maggiore chiarezza sull’inflazione, specialmente riguardo all’impatto delle tariffe.

La sua posizione ha subito attirato critiche da Donald Trump, che ha definito Powell troppo conservatore nel non abbassare i tassi più drasticamente. Il Wall Street Journal ha riportato che Trump sta considerando di annunciare in anticipo il successore di Powell, mesi prima della fine del suo mandato prevista per maggio 2026.

“Sono già orientato su tre o quattro nomi,” ha dichiarato Trump. “Per fortuna lui se ne andrà presto. Non penso abbia fatto un buon lavoro.”

Queste dichiarazioni hanno scosso i mercati, sollevando timori di interferenze politiche nella politica monetaria e minando la fiducia nell’indipendenza della Federal Reserve.

Gli analisti di ING hanno sottolineato che, con due funzionari della Fed — Michelle Bowman e Christopher Waller, entrambi nominati da Trump — che manifestano opinioni divergenti, i mercati potrebbero cominciare a prezzare un outlook più accomodante in risposta ai dati economici statunitensi più deboli.

Contemporaneamente, le speculazioni su una possibile nomina anticipata del nuovo presidente della Fed hanno rafforzato le aspettative di una politica monetaria più morbida. Di conseguenza, le probabilità di un taglio dei tassi nella riunione di luglio sono salite al 25%, rispetto al 12% di una settimana fa.

Euro e sterlina rafforzati dal calo del dollaro

L’euro è salito, con EUR/USD che ha guadagnato lo 0,4% a 1,1706, raggiungendo il livello più alto da settembre 2021. Gli analisti di ING hanno suggerito che la moneta unica potrebbe aver beneficiato leggermente dall’accordo della NATO su un obiettivo di spesa per la difesa del 5% e dal tono relativamente conciliante di Trump verso gli alleati europei, eccezion fatta per la Spagna.

Tuttavia, gli analisti hanno sottolineato che il movimento di EUR/USD è stato principalmente guidato dalla debolezza del dollaro. “Se la coppia riuscirà a mantenersi sopra 1,170, il prossimo obiettivo psicologico potrebbe essere 1,20,” hanno osservato, anche se per raggiungerlo potrebbe essere necessario un ulteriore indebolimento degli Stati Uniti.

Resta comunque il rischio per l’euro, con la scadenza del 9 luglio per importanti negoziati commerciali e il potenziale ritorno di tensioni tra Washington e Bruxelles.

Nel frattempo, il sentimento dei consumatori tedeschi continua a indebolirsi, con l’indice GfK di luglio che è sceso leggermente a -20,3, segnalando difficoltà economiche persistenti.

La sterlina britannica ha anch’essa beneficiato della debolezza del dollaro, con GBP/USD che è salito dello 0,6% a 1,3748, il livello più alto da gennaio 2022. Il rafforzamento della sterlina riflette i dubbi crescenti sul ruolo dominante del dollaro come valuta di riserva mondiale.

Yen e yuan guadagnano terreno in Asia

Nel mercato asiatico, lo yen giapponese si è rafforzato, portando USD/JPY a scendere dello 0,9% a 143,97. Gli investitori attendono i dati sull’inflazione in uscita venerdì da Tokyo, che potrebbero influenzare le decisioni della Bank of Japan sul prossimo rialzo dei tassi. L’aumento recente della pressione sui prezzi ha aumentato le scommesse su un imminente inasprimento della politica monetaria.

Anche la valuta cinese è salita, con lo yuan che ha raggiunto il massimo da sette mesi. Il cambio USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1683, sostenuto dalle aspettative di nuovi stimoli economici a Pechino. I media locali hanno riferito che la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma cinese lancerà a luglio un nuovo pacchetto di incentivi e sovvenzioni per i consumatori, con l’obiettivo di stimolare la domanda interna.

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