Le azioni di Stellantis (BIT:STLAM) sono salite di oltre il 4% mercoledì, dopo che Jefferies ha alzato il rating del titolo da hold a buy, esprimendo maggiore fiducia nella ripresa strategica e operativa del gruppo sotto la guida del nuovo CEO Antonio Filosa. Il target price è stato rivisto al rialzo a 11,50 €, con un potenziale di crescita di circa il 44% rispetto alla chiusura di martedì a 8,01 €.
Secondo Jefferies, Stellantis sta mostrando segnali di stabilizzazione dopo un periodo di perdita di quote di mercato e contrazione dei margini. In particolare, i ritardi nei lanci di prodotto in Europa si stanno riducendo, mentre in Nord America si stanno registrando progressi grazie al riposizionamento di modelli come il Ram Express, penalizzato in precedenza da scorte eccessive e strategie di prezzo poco efficaci.
Utili previsti in calo nel 2025, ma con forte ripresa successiva
Jefferies prevede che il 2025 rappresenti il punto più basso del ciclo degli utili per Stellantis, con un EBIT rettificato atteso a 6,5 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,6 miliardi stimati per il 2024. Tuttavia, si prevede una netta ripresa negli anni successivi: l’utile per azione (EPS) dovrebbe scendere a 1,32 € nel 2025, per poi risalire a 2,40 € nel 2026 e 3,13 € nel 2027.
Anche il flusso di cassa libero dovrebbe riprendersi, passando da 1,5 miliardi nel 2025 a 5–6 miliardi di euro all’anno nei periodi successivi.
Gli analisti ritengono che Stellantis sia sulla buona strada per mantenere margini EBIT tra il 6% e l’8% nel lungo periodo, grazie a un mix di prodotto più selettivo e a una razionalizzazione dei marchi. In Nord America, dove i margini sono stati sotto pressione, si prevede un margine EBIT del 2,6% nel 2025, con possibilità di raggiungere il 5% nella seconda metà dell’anno, grazie a nuovi lanci e adeguamenti di prezzo. In Europa, i margini attesi sono del 3,8%, sostenuti da volumi più stabili e da una migliore copertura dei costi fissi.
Filosa ridisegna la leadership, bilanciando l’eredità PSA e FCA
Da quando è diventato CEO, il 23 giugno, Filosa ha snellito la struttura dirigenziale di Stellantis, riducendo i riporti diretti da oltre 30 a 16 — un cambiamento che, secondo Jefferies, potrebbe favorire una maggiore rapidità decisionale. Filosa continuerà anche a gestire direttamente le attività nordamericane e ha nominato manager interni che bilanciano l’eredità dei gruppi PSA e Fiat Chrysler (FCA).
Nonostante le sfide ancora presenti, Jefferies ha sottolineato la solidità finanziaria del gruppo, che al termine del 2024 contava su una posizione di cassa netta pari a 15,1 miliardi di euro. Inoltre, il titolo risulta valutato in modo interessante, con un multiplo di appena 4,4 volte gli utili stimati per il 2026 e 0,08 volte il rapporto EV/vendite.
Secondo Jefferies, il forte calo del 70% dai massimi storici e il ribasso del 38% rispetto al prezzo di fusione indicano che le aspettative degli investitori sono ai minimi, aprendo la strada a un possibile riallineamento del titolo.
I rischi non mancano, ma cresce lo slancio sull’elettrico
Jefferies ha avvertito che Stellantis potrebbe dover sostenere costi di ristrutturazione pari a circa 500 milioni di euro all’anno fino al 2027, e che le incertezze legate ai dazi statunitensi e alla razionalizzazione dei marchi rappresentano fattori di rischio.
Ciononostante, il gruppo sta accelerando sull’elettrificazione, con partnership strategiche come quelle con Leapmotor e il colosso delle batterie CATL. I nuovi modelli in arrivo — tra cui Jeep Cherokee, Fiat Grande Panda e Dodge Charger — dovrebbero rappresentare oltre il 25% del volume complessivo del gruppo entro il 2027, secondo Jefferies.
Leave a Reply