Il dollaro statunitense ha perso terreno martedì, mentre i mercati globali hanno reagito con favore all’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Iran, innescando un rally di asset rischiosi. L’indice del dollaro è sceso dello 0,3% a 97,752 alle 08:00 GMT, pur mantenendosi in positivo da inizio settimana.
L’ex presidente USA Donald Trump ha confermato la tregua, attenuando le tensioni geopolitiche che avevano sostenuto il dollaro e spinto i prezzi del petrolio al rialzo. Il calo del greggio ha quindi indebolito il biglietto verde, rafforzando invece le valute più sensibili al rischio.
Secondo ING, il supporto al dollaro “moderato” costruito nei giorni scorsi “è venuto meno” dopo il ritracciamento del petrolio. L’attenzione ora si sposta sulla testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, dove le pressioni di Trump per un taglio dei tassi potrebbero sollevare dubbi sull’indipendenza della banca centrale.
Sterlina ed euro in ripresa
- GBP/USD è salito dello 0,7% a 1,3596, con la sterlina spinta dal rialzo dell’inflazione alimentare nel Regno Unito. Secondo Kantar, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,7% nelle quattro settimane fino al 15 giugno, il livello più alto da marzo 2024. La notizia potrebbe frenare la Banca d’Inghilterra dal tagliare i tassi nel breve periodo.
- EUR/USD è avanzato dello 0,1% a 1,1591, sostenuto dal calo dei prezzi dell’energia e dal miglioramento del sentiment delle imprese in Germania. L’indice Ifo è salito a 88,4 in giugno, sopra le attese, con una visione più ottimista per i mesi a venire.
Yen in recupero, yuan stabile
- USD/JPY ha perso lo 0,8% a 144,97, con lo yen in rimbalzo dopo i cali precedenti. I mercati attendono ora i dati sull’inflazione a Tokyo, che potrebbero orientare la politica monetaria della Banca del Giappone.
- USD/CNY è scivolato leggermente a 7,1780, in una sessione tranquilla dopo che la banca centrale cinese ha lasciato invariato il suo tasso di riferimento.
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