La Borsa di Milano ha aperto con un leggero rialzo, ma ha presto perso slancio, mantenendosi sostanzialmente stabile in un contesto dominato dalla cautela degli investitori a causa dell’aggravarsi della crisi tra Israele e Iran.
Aumentano le preoccupazioni per un possibile coinvolgimento militare degli Stati Uniti al fianco di Israele, alimentando i timori di un ampliamento del conflitto. Tuttavia, i mercati restano concentrati principalmente su eventuali impatti sulle infrastrutture strategiche e sui flussi di materie prime, che al momento non hanno subito danni rilevanti.
I prezzi del petrolio, che ieri hanno registrato un’impennata di oltre il 4%, cercano ora un punto di stabilizzazione.
Nel frattempo, l’attenzione si sposta anche sulla riunione di politica monetaria della Federal Reserve prevista per oggi. Con un mantenimento dei tassi ormai dato per certo, gli operatori guarderanno soprattutto agli aggiornamenti sulle previsioni economiche e monetarie della banca centrale statunitense.
Alle 9:30 l’indice FTSE MIB segnava un lieve progresso dello 0,04%, riflettendo l’atteggiamento prudente degli investitori. I titoli bancari, positivi in avvio, hanno perso slancio nel corso della mattinata.
Telecom Italia (BIT:TIT) guida i rialzi con un +0,7%, alla pari con Cucinelli (BIT:BC). Buone performance anche per Prysmian (BIT:PRY), favorita da un rialzo del target price da parte di Morgan Stanley, che lo ha portato a 60 euro da 57.
In fondo al listino, Iveco perde l’1,8% in attesa di novità sul dossier relativo alla vendita della divisione difesa del gruppo, Iveco Defence Vehicles (IDV). A riguardo, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato ieri che l’unità dovrebbe restare sotto controllo italiano, anche se la decisione finale spetta agli azionisti della società.
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