I mercati europei crollano dopo gli attacchi israeliani all’Iran; petrolio in forte rialzo

Le borse europee hanno subito un forte calo giovedì, mentre i prezzi del petrolio sono schizzati verso l’alto, dopo che Israele ha lanciato una serie di attacchi contro l’Iran, alimentando timori di un’escalation regionale e di un rallentamento della crescita globale.

Alle 03:02 ET, l’indice DAX in Germania ha perso l’1,4%, il CAC 40 in Francia è sceso dell’1,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha ceduto lo 0,5%, ritracciando rispetto ai massimi record raggiunti giovedì.

Timori e incertezza per gli attacchi di Israele

Israele ha condotto un massiccio raid aereo all’alba di venerdì, colpendo decine di obiettivi militari e nucleari in Iran, mentre in Israele è stato dichiarato lo stato di emergenza in previsione di un possibile contrattacco con missili e droni da parte di Teheran.

I media iraniani hanno riferito, senza conferme ufficiali, della morte del comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Hossein Salami, durante gli attacchi.

L’Iran ha promesso una risposta “dura” sia contro Israele che contro gli Stati Uniti, mentre il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che l’azione militare israeliana è stata indipendente, giustificata come autodifesa.

La Casa Bianca aveva precedentemente avvertito che avrebbe considerato misure militari qualora le trattative nucleari fossero fallite, con una scadenza cruciale giovedì scorso.

Questi attacchi hanno riacceso le preoccupazioni per la sicurezza delle forniture di petrolio mediorientali e per la crescita globale, aggravando un clima già fragile a causa delle incertezze commerciali internazionali.

Trump minaccia nuovi dazi sulle auto

Il presidente USA Donald Trump ha aumentato i timori commerciali giovedì, annunciando la possibilità di nuovi dazi sulle automobili, a soli giorni dalla sua dichiarazione che l’accordo commerciale con la Cina era “completato”.

Trump ha inoltre detto che invierà lettere ai principali partner commerciali degli Stati Uniti nelle prossime due settimane per illustrare i dazi previsti, in vista della scadenza del 9 luglio per raggiungere nuovi accordi commerciali.

Inflazione tedesca e francese sotto controllo

Sul fronte economico europeo, l’inflazione in Germania è scesa al 2,1% a maggio, confermando i dati preliminari. I prezzi al consumo armonizzati per l’UE sono aumentati su base annua del 2,1%, in lieve calo rispetto al 2,2% di aprile.

Anche in Francia l’inflazione ha rallentato, attestandosi allo 0,7% annuo a maggio, contro lo 0,8% del mese precedente, confermando la debole pressione inflazionistica nella seconda economia dell’Eurozona.

Crescita del traffico passeggeri a Francoforte

Sul fronte corporate, l’aeroporto di Francoforte ha gestito 5,6 milioni di passeggeri a maggio 2025, in aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre Fraport ha registrato una crescita complessiva del traffico.

Il volume merci, inclusi cargo e posta aerea, è cresciuto del 4,4% su base annua.

Petrolio in forte rialzo dopo gli attacchi israeliani

I prezzi del petrolio sono balzati venerdì dopo gli attacchi israeliani all’Iran, con il timore che un conflitto più ampio nel Medio Oriente possa compromettere le forniture da una regione strategica per l’energia mondiale.

Alle 03:02 ET, i futures sul Brent sono saliti del 5,7% a 73,32 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato il 6% a 72,13 dollari al barile, toccando i massimi da quasi cinque mesi.

“L’incertezza geopolitica è salita in modo significativo, costringendo il mercato petrolifero a prezzare un rischio maggiore per eventuali interruzioni dell’offerta,” hanno commentato gli analisti di ING guidati da Warren Patterson.

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