Borsa di Milano in calo: investitori cauti, giù lusso e auto, il petrolio sostiene Eni

Le azioni italiane hanno aperto in territorio negativo giovedì, con vendite diffuse a Piazza Affari mentre gli investitori hanno realizzato profitti su più settori. Il clima di mercato si è fatto prudente a causa delle tensioni geopolitiche persistenti e delle incertezze riguardo all’accordo commerciale annunciato tra Stati Uniti e Cina.

L’incertezza spinge verso asset più sicuri

L’iniziale ottimismo seguito all’annuncio del presidente americano Donald Trump su un’intesa tariffaria con la Cina si è rapidamente affievolito, poiché manca ancora la conferma ufficiale da parte della leadership cinese. Con dettagli fondamentali ancora poco chiari, gli operatori hanno spostato l’attenzione verso asset meno rischiosi.

A peggiorare il sentiment sono state le rinnovate tensioni in Medio Oriente, che ieri hanno spinto il Brent al rialzo del 4%, raggiungendo i massimi da oltre due mesi. Il rialzo del greggio ha sostenuto i titoli energetici, ma ha pesato sui settori ciclici.

Il FTSE MIB scende sotto quota 40.000

Alle 9:40 ora locale, l’indice FTSE MIB segnava un calo dello 0,82%, scendendo sotto la soglia psicologica dei 40.000 punti, mentre il mercato assumeva un tono ribassista.

A guidare le perdite sono stati i titoli del lusso, con Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) in calo del 3,4% e Moncler (BIT:MONC) in discesa del 2,1%. In difficoltà anche il comparto auto: Stellantis (BIT:STLAM) ha perso il 2%, mentre Ferrari (BIT:RACE) è arretrata del 2,3%.

Tecnologici e industriali in calo, banche deboli

STMicroelectronics (BIT:STM) ha registrato un ribasso del 2%, riflettendo la cautela verso il settore tech in vista di un’apertura debole del Nasdaq attesa oggi negli Stati Uniti.

Vendite consistenti anche su Maire Tecnimont, che ha perso il 3% a €10,93 dopo il collocamento di una quota dell’1,5% tramite procedura ABB a €10,25 per azione, con uno sconto del 9% rispetto alla chiusura precedente. Secondo Equita, lo sconto è probabilmente legato alla liquidità del titolo e alla dimensione del collocamento.

Deboli anche i titoli bancari, con UniCredit (BIT:UCG) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) in calo di circa lo 0,5%.

Il settore petrolifero beneficia del rialzo del greggio

In controtendenza rispetto al mercato, i titoli energetici hanno guadagnato terreno. Eni (BIT:ENI) ha segnato un +1,6%, mentre Saipem (BIT:SPM) è salita dello 0,2%, spinte dall’impennata dei prezzi del petrolio, alimentata dalle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Leonardo ancora sotto pressione

Il titolo Leonardo (BIT:LDO) ha registrato un altro calo, con una flessione dell’1,3%, vittima di prese di beneficio dopo i recenti guadagni e la volatilità persistente.

Attesa per i dati sulle richieste di sussidi USA

L’attenzione degli investitori si concentra anche sui dati settimanali relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, attesi per oggi. Le stime parlano di circa 240.000 richieste iniziali, un dato che potrebbe influenzare le aspettative sul percorso dei tassi d’interesse della Federal Reserve.

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