I prezzi del petrolio sono aumentati nelle contrattazioni asiatiche di mercoledì, a causa delle preoccupazioni per possibili nuove sanzioni contro la Russia e per il rallentamento nei negoziati nucleari tra Stati Uniti e Iran, che hanno alimentato timori di interruzioni nella fornitura. Gli investitori sono inoltre cauti in vista di un incontro cruciale dell’OPEC+ previsto per questa settimana.
L’aumento dei prezzi è stato inoltre favorito dalla decisione degli Stati Uniti di vietare a Chevron (NYSE:CVX) di esportare greggio dal Venezuela, nell’ambito di una nuova autorizzazione sulle attività, aumentando le preoccupazioni su una possibile stretta dell’offerta.
Alle 21:28 ET, i futures sul Brent con scadenza a luglio sono saliti dello 0,7% a 64,54 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) sono cresciuti dello 0,7% a 61,33 dollari al barile.
Gli investitori attendono anche il rapporto settimanale sulle scorte dell’American Petroleum Institute, che questa settimana è stato posticipato a causa della festività del Memorial Day negli Stati Uniti di lunedì.
Mercati in attesa della riunione OPEC+; rischi di sanzioni contro la Russia spingono il petrolio al rialzo
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, collettivamente noti come OPEC+, stanno valutando la possibilità di un ulteriore aumento della produzione nella loro prossima riunione, come riportato dai media la scorsa settimana.
Gli otto membri OPEC+ riuniti sabato potrebbero decidere un aumento della produzione di circa 411.000 barili al giorno per luglio, ha riferito martedì Reuters, citando fonti.
L’OPEC+ sta progressivamente riducendo i tagli alla produzione, con incrementi dell’offerta nei mesi di maggio e giugno.
Mentre gli investitori si preparano a un aumento dell’offerta, valutano anche altri fattori che potrebbero influenzare le prospettive di approvvigionamento.
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin “sta giocando con il fuoco” e sta considerando nuove sanzioni contro la Russia.
Questo potrebbe mettere a rischio i flussi energetici russi e perturbare l’offerta globale di petrolio.
“Il mercato è meglio sostenuto nelle contrattazioni mattutine di oggi, probabilmente a seguito dei commenti di Trump su Russia durante la notte,” hanno detto gli analisti di ING in una nota.
Inoltre, Stati Uniti e Iran hanno concluso martedì il loro quinto round di colloqui nucleari, che hanno registrato progressi limitati, con il disaccordo sull’arricchimento dell’uranio rimasto punto di contesa.
Se non riusciranno a raggiungere un accordo, gli Stati Uniti potrebbero aumentare la pressione sulle esportazioni iraniane, stringendo l’offerta.
Gli Stati Uniti vietano a Chevron l’esportazione di petrolio venezuelano – Reuters
L’amministrazione Trump ha concesso a Chevron una autorizzazione limitata a mantenere i suoi asset in Venezuela, comprese le partecipazioni nelle joint venture con la compagnia petrolifera statale PDVSA, ha riportato martedì Reuters, citando tre fonti.
Pur potendo mantenere gli asset, Chevron non potrà operare nei giacimenti, esportare greggio o espandere le attività secondo i nuovi termini, che mirano a impedire pagamenti al governo del presidente Nicolás Maduro, riporta il comunicato.
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