I risultati del primo trimestre 2025 del gruppo Iveco (BIT:IVG), pubblicati questa mattina prima dell’apertura dei mercati, sono segnati da numerosi dati negativi, inferiori alle attese degli analisti, e accolti con vendite a Piazza Affari. Le azioni Iveco hanno perso il 6% nei primi minuti di contrattazione, scendendo a 15,22 euro, dopo un’apertura ritardata.
Il calo odierno arriva dopo un forte rialzo del titolo, che era salito del 74% da inizio gennaio (quando valeva 9,38 euro).
La società controllata da Exor (BIT:EXO) ha chiuso i primi tre mesi del 2025 con ricavi in calo, scesi a 3,026 miliardi di euro rispetto ai 3,367 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, anche al di sotto delle aspettative di consenso (tra 3,148 e 3,192 miliardi).
I ricavi netti delle attività industriali sono diminuiti da 3,283 miliardi di dollari nel 2024 a 2,958 miliardi, con i prezzi più alti che hanno compensato solo parzialmente l’impatto negativo del cambio e dei volumi inferiori nei segmenti Truck e Powertrain.
L’Ebit rettificato è sceso a 152 milioni rispetto ai 233 milioni del 2024, anche questo inferiore al consenso (181-172 milioni), con un margine operativo in discesa al 5% rispetto al 6,9% dell’anno precedente (consenso tra 5,8% e 5,4%). L’Ebit rettificato delle attività industriali è anch’esso calato, da 201 a 117 milioni, mentre il margine di Ebit rettificato è sceso dal 6,1% al 4%, nonostante i miglioramenti nei comparti Bus e Difesa.
Infine, l’utile netto rettificato è stato pari a 84 milioni (153 milioni nel primo trimestre 2024), con un utile per azione diluito rettificato pari a 0,31 euro (contro 0,57 euro un anno fa).
Previsioni confermate e scorporo di IDV
La società torinese ha confermato le previsioni per l’intero 2025, che comprendono un Ebit rettificato tra 980 milioni e 1,03 miliardi di euro, ricavi stabili rispetto al 2024, un Ebit rettificato tra 850 e 900 milioni e un free cash flow tra 400 e 450 milioni.
“Il contesto di mercato nel trimestre è stato caratterizzato da una domanda più debole nel segmento dei camion in Europa, come previsto. Abbiamo agito rapidamente per proteggere e confermare le nostre prospettive aziendali e finanziarie per l’anno intero”, ha dichiarato l’amministratore delegato Olof Persson.
Nel primo trimestre, “abbiamo fatto ciò che era necessario, in modo tempestivo e rigoroso. Con un solido portafoglio ordini, agilità operativa, un modello di business diversificato e partnership strategiche consolidate, abbiamo posto le basi per una crescita futura. Le nostre previsioni per l’intero anno restano intatte e la liquidità è solida: siamo fiduciosi che le azioni intraprese nel primo trimestre abbiano posto le basi per una seconda metà dell’anno più forte e un 2025 di successo”, ha aggiunto il CEO.
Dividendo, buyback e spin-off del settore Difesa
Nell’assemblea del 16 aprile 2025, gli azionisti di Iveco hanno approvato il pagamento di un dividendo di 0,33 euro per azione ordinaria in circolazione, per un totale di circa 90 milioni di euro, distribuito il 24 aprile.
Gli azionisti hanno inoltre rinnovato l’autorizzazione al riacquisto di un massimo di 10 milioni di azioni ordinarie, per un importo massimo di 130 milioni di euro, per un periodo di 18 mesi dalla data dell’assemblea. La nuova autorizzazione sostituisce quella precedente approvata il 17 aprile 2024.
Persson ha inoltre comunicato che il consiglio di amministrazione ha deciso di procedere con lo scorporo del business della Difesa tramite spin-off, in linea con la valutazione annunciata il 7 febbraio.
Il consiglio prevede che la separazione di IDV avvenga entro il 2025, subordinatamente all’approvazione del consiglio e degli azionisti di Iveco Group (nonché dei consigli delle altre società del gruppo coinvolte) e alle necessarie approvazioni normative.
Nel frattempo, Iveco “ha recentemente ricevuto alcune manifestazioni preliminari di interesse per il business della Difesa da potenziali acquirenti strategici», ha annunciato il CEO, sottolineando che «il consiglio ha pertanto incaricato il management di proseguire le attività preparatorie allo spin-off, esplorando al contempo tali manifestazioni preliminari di interesse”.
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