Gli indici di Piazza Affari sono scesi con cautela per prese di profitto fisiologiche dopo il rally durato cinque sedute consecutive, che aveva riportato l’indice delle blue chip ai massimi da metà 2007.
La seduta odierna è influenzata anche dalle numerose trimestrali.
Sul fronte macroeconomico, nel pomeriggio sono attesi diversi dati dagli Stati Uniti: le vendite al dettaglio di aprile, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (che dovrebbero restare stabili a 229.000 rispetto alle 228.000 della settimana precedente) e l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) di aprile che, secondo gli analisti, potrebbe mostrare una moderazione (trend annuale al 2,5% dal 2,7% di marzo, con la componente “core” al 3,1% dal 3,3% – in linea con l’andamento del CPI).
In Europa, questa mattina è attesa la stima ‘flash’ del PIL dell’Eurozona per il primo trimestre, monitorata con attenzione dalla BCE.
Intorno alle 9:35 l’indice Ftse Mib perdeva lo 0,47%, avvicinandosi al livello di supporto dei 40.000 punti.
Pesante Iveco, che cede il 7%, penalizzata dai risultati trimestrali che mostrano un utile netto inferiore al consenso degli analisti. Secondo Equita, “il primo trimestre è peggiore delle attese anche a livello operativo, rispetto alle nostre stime che erano già inferiori al consenso, a causa della riduzione della produzione per allineare le scorte dell’azienda e della rete vendita al calo del mercato”.
Effetto trimestrali anche su Pirelli (BIT:PIRC), in calo dell’1,6%, nonostante dati in linea con le attese, ma il titolo risente delle tensioni sulla governance del gruppo, dovute allo scontro tra Camfin e la cinese Sinochem per il controllo.
Ferragamo (BIT:SFER) perde oltre il 7% dopo aver riportato un lieve calo dei ricavi nel primo trimestre, dovuto principalmente alla debole domanda nell’area Asia Pacifico. I dati sono in linea con le attese. Il broker Equita ha ridotto il target price del 3% a 6,2 euro per azione, ritenendo che il titolo scambi ancora “a valutazioni elevate”.
In controtendenza Dovalue, che guadagna l’8,9% dopo risultati in crescita sia in termini di utili che di ricavi, con una revisione al rialzo degli obiettivi per il 2025.
In calo Industrie De Nora (-3,34%), con il mercato che sta ancora assorbendo i risultati pubblicati ieri mattina.
Deboli le banche, in particolare UniCredit (BIT:UCG) in calo dell’1,3% e Banco Bpm (BIT:BMPS), oggetto di OPA da parte della banca in Piazza Gae Aulenti, che cede l’1,5%. Debole anche Mediobanca (BIT:MB), a -0,3%.
Infine, in calo anche il settore petrolifero con Eni (BIT:ENI) e Saipem (BIT:SPM) in flessione tra l’1,2% e l’1,6%, mentre Tenaris (BIT:TEN) perde il 2,1%.
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