I vertici di UniCredit (BIT:UCG), con il CEO e il CFO in prima linea, hanno tenuto ieri un incontro con gli analisti sell-side, incentrato sulle operazioni di Mergers & Acquisitions (M&A) in corso, sulla direzione dell’attività autonoma e sulla generazione di capitale in eccesso.
Sul fronte M&A italiano, la banca è in attesa di chiarimenti da parte del governo riguardo alle condizioni legate al “golden power”, che dovrebbero arrivare a breve. Il management ha spiegato le complicazioni introdotte da queste condizioni e ha sottolineato che l’operazione sarebbe difficile da sostenere se le clausole restassero invariate.
In Germania, l’attenzione è rivolta all’evoluzione della redditività di Commerzbank (TG:CBK) e alle valutazioni relative. La dirigenza di UniCredit ha sottolineato la propria flessibilità nel muoversi in qualsiasi direzione, supportata dai guadagni in conto capitale già acquisiti grazie alla partecipazione in CBK.
Tuttavia, è stato anche evidenziato che la conversione di questa partecipazione, insieme al contributo pro-quota di utili e perdite da CBK, introduce volatilità a causa di un disallineamento contabile rispetto all’hedge.
Per quanto riguarda l’evoluzione del business, l’attenzione resta focalizzata sull’allocazione del capitale verso prestiti ad alto margine su base corretta per il rischio e verso prodotti a basso assorbimento di capitale. L’azienda ritiene che ci siano ancora margini di miglioramento nell’efficienza degli Asset Ponderati per il Rischio (RWA), il che rafforza la fiducia nella continua generazione organica di capitale oltre l’utile netto.
Il management ha ribadito l’impegno a utilizzare o restituire il capitale in eccesso — che a marzo ammontava a 9,3 miliardi di euro (a metà intervallo) — entro il 2027.
Altri temi affrontati durante l’incontro hanno riguardato la situazione in Russia, il contesto competitivo e le previsioni sull’andamento del credito.
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