Dow Jones, S&P, Nasdaq, i futures salgono dopo dati sull’inflazione più moderati del previsto

I principali futures sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano un’apertura leggermente in rialzo per martedì, con le azioni pronte a proseguire i forti guadagni registrati nella sessione precedente.

I futures sono saliti dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Lavoro che mostra come i prezzi al consumo negli Stati Uniti siano aumentati ad aprile leggermente meno del previsto.

Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che il suo indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% ad aprile, dopo un calo dello 0,1% a marzo. Gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,3%.

Escludendo i prezzi di cibo ed energia, anche i prezzi al consumo “core” sono aumentati dello 0,2% ad aprile, dopo un incremento dello 0,1% a marzo. Anche in questo caso, si prevedeva una crescita dello 0,3%.

Il rapporto ha inoltre evidenziato che il tasso di crescita annuale dei prezzi al consumo è rallentato al 2,3% ad aprile dal 2,4% di marzo, mentre il tasso annuale dei prezzi core è rimasto invariato al 2,8%.

I dati sull’inflazione, leggermente più contenuti del previsto, potrebbero alleviare i timori che le nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump ai partner commerciali degli Stati Uniti portino a un aumento dei prezzi.

Lunedì, i mercati azionari sono saliti bruscamente durante le contrattazioni, annullando le modeste perdite della settimana precedente. Con questo forte slancio, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno raggiunto i loro migliori livelli di chiusura in oltre due mesi.

Gli indici principali hanno continuato a salire fino alla chiusura, raggiungendo nuovi massimi nella sessione. Il Nasdaq è balzato di 779,43 punti (+4,4%) a 18.708,34, l’S&P 500 è salito di 184,28 punti (+3,3%) a 5.844,19 e il Dow è aumentato di 1.160,72 punti (+2,8%) a 42.420,10.

Il rally di Wall Street è seguito alla notizia di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina che riduce drasticamente le pesanti tariffe sui beni reciproci.

La Casa Bianca ha dichiarato che l’accordo prevede una riduzione delle tariffe da parte di entrambi i paesi del 115%, mantenendo comunque un’ulteriore tariffa del 10%.

Gli Stati Uniti manterranno le tariffe imposte in risposta all’emergenza nazionale legata al fentanyl, determinando un tasso tariffario effettivo del 30% sui beni cinesi.

Nelle precedenti mosse ritorsive, le tariffe su beni statunitensi e cinesi avevano raggiunto rispettivamente il 125% e il 145%, che il Segretario al Tesoro Scott Bessent aveva definito “l’equivalente di un embargo”.

La Casa Bianca ha inoltre dichiarato che le tariffe reciproche del 34% su beni statunitensi e cinesi saranno sospese per 90 giorni a partire da mercoledì 14 maggio.

Entrambi i paesi hanno anche concordato di istituire un meccanismo per proseguire discussioni importanti su commercio ed economia, ha aggiunto la Casa Bianca.

“Anche se la disputa commerciale è stata solo attenuata per 90 giorni, si tratta di un grande passo avanti secondo gli investitori”, ha dichiarato Russ Mould, direttore degli investimenti presso AJ Bell. “Il fatto che i due paesi stiano dialogando è già una grande vittoria, considerando i toni aspri usati durante il primo e il secondo mandato presidenziale di Trump.”

“Alcuni pensavano che il miglior risultato possibile dalle discussioni del fine settimana sarebbe stato un semplice accordo a continuare i negoziati,” ha aggiunto. “Pertanto, raggiungere un accordo iniziale così rapidamente, e con una riduzione così ampia delle tariffe, è una piacevole sorpresa.”

Le azioni del settore dei semiconduttori sono state tra le migliori del mercato nel contesto di un rally generalizzato, con l’indice Philadelphia Semiconductor in aumento del 7,0% al suo miglior livello di chiusura in oltre due mesi.

Si è osservata anche una notevole forza tra i titoli del settore trasporti, come dimostrato dal balzo del 7,0% del Dow Jones Transportation Average, anch’esso salito al massimo di chiusura degli ultimi due mesi.

Anche le azioni del settore hardware per computer hanno registrato un forte rialzo, facendo salire l’indice NYSE Arca Computer Hardware del 6,5%.

Hanno mostrato notevole forza anche i settori del networking, delle biotecnologie e delle banche, mentre i titoli auriferi sono stati tra i pochi a contrapporsi alla tendenza al rialzo, scendendo bruscamente insieme al prezzo dell’oro.

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