Utile record per Banco BPM e guidance 2025 rivista al rialzo

Un nuovo record storico per l’utile netto e previsioni riviste al rialzo per l’anno in corso: sono questi i punti salienti della trimestrale di Banco BPM (BIT:BAMI), diffusa ieri sera a mercati chiusi.

L’utile netto è salito a 511 milioni di euro nel primo trimestre del 2025, superando le attese, grazie a un modello di business del gruppo diventato “più forte e diversificato anche in seguito all’ingresso di Anima Holding (BIT:ANIM)”, in linea con il piano strategico al 2027.

La “solidità dei risultati e la loro resilienza, nonostante un contesto di tassi più bassi del previsto”, ha spinto la banca ad aumentare la previsione di utile netto per il 2025 a 1,95 miliardi di euro, rispetto alla precedente stima di 1,7 miliardi.

Il margine operativo è cresciuto del 2,9% su base annua, attestandosi a 1.476 milioni di euro, mentre il risultato operativo è salito dell’8,6%, raggiungendo 831 milioni (da 765 milioni), nonostante un calo del margine d’interesse del 5,5% (816,9 milioni), in un contesto di tassi d’interesse più bassi, compensato da una crescita del 6,2% delle commissioni nette (554 milioni). Le spese operative sono diminuite del 3,5%, a 645 milioni, e il cost/income ratio è migliorato, passando dal 47% al 44%.

Per quanto riguarda la qualità del portafoglio crediti, nel trimestre l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi è scesa dal 2,8% al 2,7%. La banca ha confermato l’obiettivo di derisking pari a 1,02 miliardi di euro, di cui 820 milioni completati nel 2024 e circa 200 milioni previsti per il 2025.

Sul fronte patrimoniale, il CET1 fully phased è al 14,76%, mentre il buffer MDA fully phased è pari a 559 punti base al 31 marzo 2025. Riguardo all’acquisizione di Anima Holding, la banca conferma un CET1 ratio al 13% in uno scenario senza applicazione del “Danish Compromise”.

Secondo il management, l’ingresso di Anima rafforzerà le sinergie commerciali e di prodotto, elemento di “forte supporto” alla dinamica della raccolta gestita e amministrata, inclusa la componente assicurativa che beneficerà dell’entrata in vigore della nuova struttura interna per il ramo vita e della partnership a lungo termine con Crédit Agricole per il ramo danni.

L’acquisizione di Anima aggiunge un tassello al modello di business diversificato: al 31 marzo 2025, gli asset finanziari totali della clientela ammontano a 377 miliardi di euro. Il processo di integrazione è già iniziato e dal secondo trimestre Anima sarà completamente consolidata nel perimetro del gruppo.

A seguito dei risultati, Barclays ha alzato il target price sul titolo Banco BPM a 11 euro (da 10,6), confermando la raccomandazione “overweight” sul titolo, dato il potenziale rialzo del 13%. Questa mattina BAMI è scambiato a 9,80 euro (+0,50%).

Secondo gli analisti, il primo trimestre 2025 è stato più forte del previsto in tutte le principali voci di conto economico, portando a un aumento del 6% delle stime di EPS adjusted 2025-2027, riflettendo il contributo di Anima, i risultati superiori alle attese e la nuova guidance.

Websim Intermonte definisce i risultati di Banco BPM “sopra le attese”: “i ricavi sono superiori del 5% grazie a un margine di interesse resiliente, commissioni record sui prodotti di risparmio, proventi da trading sostenuti da mercati vivaci e un contributo assicurativo in crescita che sarà pienamente operativo entro il 2026”.

Anche Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo del titolo da 10 a 10,6 euro, confermando il rating “buy” dopo la trimestrale. Gli analisti parlano di un “inizio d’anno solido”, con “outlook forte e CET1 più robusto”.

Jefferies conferma la raccomandazione di acquisto e il target price a 9,6 euro, definendo i risultati “solidi, con un utile netto ben sopra il consenso, trainato dalla forza delle commissioni, dal controllo dei costi e da accantonamenti inferiori. Anche il capitale ha sorpreso positivamente. La guidance sull’utile netto 2025 è stata rivista al rialzo del 15%”.

Secondo Barclays, il prossimo catalizzatore per il titolo sarà l’evoluzione dell’offerta di scambio di UniCredit (BIT:UCG): la banca milanese potrebbe valutare il ritiro dell’offerta, considerando le complessità delle condizioni richieste dal governo italiano nel contesto del Golden Power (come l’uscita dalla Russia e il mantenimento degli asset di Anima presso entità italiane).

UniCredit potrebbe commentare la questione la prossima settimana, in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre il 12 maggio.

“Ci aspettiamo una reazione negativa del titolo Banco BPM in caso di ritiro dell’offerta da parte di UniCredit, ma vediamo un potenziale rialzo nel medio termine in ottica standalone, poiché riteniamo che la valutazione di mercato non rifletta pienamente il contributo di Anima e l’impatto di altre iniziative (es. internalizzazione dei servizi di pagamento e assicurativi) avviate da Banco BPM per rafforzare la propria base commissionale”, si legge nella nota.

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