I principali futures sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq stanno attualmente indicando un’apertura significativamente in ribasso per mercoledì, con i titoli destinati probabilmente a restituire parte del terreno guadagnato dopo la tendenza al rialzo delle ultime sessioni.
Gli investitori potrebbero essere tentati di incassare i recenti guadagni del mercato, che ha visto l’S&P 500 chiudere in rialzo per sei sessioni consecutive, raggiungendo il suo livello di chiusura più alto da quasi un mese.
I futures hanno subito ulteriori pressioni al ribasso dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato come l’economia statunitense si sia inaspettatamente contratta nel primo trimestre del 2025.
Il rapporto ha rilevato che il prodotto interno lordo reale (PIL) è diminuito dello 0,3% nel primo trimestre, dopo un aumento del 2,4% nel quarto trimestre del 2024. Gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,4% del PIL.
Il calo inatteso del PIL è stato principalmente attribuito a un aumento delle importazioni, che rappresentano una sottrazione nel calcolo del PIL.
Anche una riduzione della spesa pubblica ha inciso negativamente sul PIL, mentre gli aumenti negli investimenti, nei consumi e nelle esportazioni hanno contribuito a limitare il calo.
Il processore di buste paga ADP ha inoltre pubblicato un rapporto questa mattina, evidenziando che l’occupazione nel settore privato negli Stati Uniti è aumentata molto meno del previsto nel mese di aprile.
ADP ha dichiarato che l’occupazione nel settore privato è cresciuta di 62.000 unità in aprile, dopo un’impennata – poi rivista al ribasso – di 147.000 unità a marzo.
Gli economisti avevano previsto un aumento di 125.000 posti di lavoro nel settore privato, rispetto all’iniziale stima di 155.000 posti per il mese precedente.
Poco dopo l’apertura delle contrattazioni, il Dipartimento del Commercio dovrebbe pubblicare il suo rapporto sui redditi e le spese personali per il mese di marzo. Il rapporto include le misure di inflazione preferite dalla Federal Reserve per i prezzi al consumo.
Dopo un inizio di seduta privo di direzione, martedì le azioni si sono mosse perlopiù al rialzo nel corso della giornata di scambi. Con questo movimento, l’S&P 500 ha chiuso in rialzo per la sesta sessione consecutiva, raggiungendo il suo livello di chiusura più alto da quasi un mese.
I principali indici hanno chiuso la giornata sotto i massimi della sessione ma comunque in territorio positivo. Il Dow è salito di 300,03 punti, pari allo 0,8%, a 40.527,62; l’S&P 500 ha guadagnato 32,08 punti, pari allo 0,6%, a 5.560,83; e il Nasdaq è aumentato di 95,18 punti, pari allo 0,6%, a 17.461,32.
La forza emersa a Wall Street è arrivata in concomitanza con sviluppi positivi sul fronte commerciale, con il Segretario al Commercio Howard Lutnick che ha dichiarato alla CNBC che l’amministrazione Trump ha raggiunto il suo primo accordo commerciale.
Lutnick non ha voluto rivelare il paese coinvolto, ma ha affermato di aspettarsi che il primo ministro e il parlamento di quel paese diano presto il loro assenso.
Anche il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha riferito ai giornalisti che gli Stati Uniti sono “molto vicini” a un accordo commerciale con l’India, hanno avuto “colloqui sostanziali” con il Giappone e hanno “i contorni di un accordo” con la Corea del Sud.
Nel corso della giornata, gli investitori sembravano riluttanti a effettuare movimenti significativi in attesa della pubblicazione di importanti dati sugli utili e sull’economia nei prossimi giorni.
Quattro delle aziende del gruppo “Magnificent Seven” – Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) – dovrebbero pubblicare i risultati trimestrali questa settimana.
Anche il rapporto mensile del Dipartimento del Lavoro sugli occupati sarà probabilmente sotto i riflettori più avanti questa settimana, insieme alle misure dell’inflazione al consumo preferite dalla Federal Reserve.
I titoli farmaceutici hanno registrato un significativo rialzo nella giornata, portando l’indice NYSE Arca Pharmaceutical a un aumento dell’1,4%.
Il colosso farmaceutico Pfizer (NYSE:PFE) ha contribuito a trainare il settore verso l’alto dopo aver riportato utili del primo trimestre migliori del previsto e aver confermato le previsioni per l’intero anno.
Si è registrata anche una notevole forza tra i titoli delle telecomunicazioni, come riflesso dal guadagno dell’1,1% segnato dall’indice NYSE Arca North American Telecom.
I titoli software, di rete e bancari hanno mostrato anch’essi una certa solidità durante la giornata, mentre i titoli auriferi e dei semiconduttori sono scesi.
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