Borse europee stabili in attesa della riunione della BCE; ampiamente atteso un taglio dei tassi

Gli indici azionari europei si sono mossi in range ristretti giovedì, in un clima di cautela mentre gli investitori digerivano nuovi risultati societari in vista della prossima riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Alle 03:15 ET, 07:15 GMT, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,4%, mentre il CAC 40 in Francia è sceso dello 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha perso lo 0,2%. L’indice pan-europeo Stoxx 600 è sceso dello 0,3%.

Atteso un taglio dei tassi da parte della BCE

A Francoforte, nel corso della giornata, la Banca Centrale Europea terrà una riunione di politica monetaria ed è previsto un taglio dei tassi d’interesse per la settima volta in un anno, per sostenere un’economia in difficoltà.

“Il consenso è unanime, e i mercati hanno già pienamente scontato la mossa,” hanno affermato gli analisti di ING in una nota.
“Non ci aspettiamo molto in termini di indicazioni future dalla BCE,” ha aggiunto la banca. “I responsabili politici sono confusi quanto i mercati sull’impatto delle tariffe e non sono in grado di offrire una visione prospettica in questa fase.”

I dati pubblicati giovedì mattina hanno mostrato che i prezzi alla produzione in Germania sono scesi a marzo, registrando un calo dello 0,2% su base annua, a indicare deboli pressioni inflazionistiche nella più grande economia dell’Eurozona.
Secondo i dati diffusi mercoledì, l’inflazione annuale nell’Eurozona si è attestata al 2,2% nel mese di marzo.

Negoziati sulle tariffe

Gli investitori hanno anche notato la visita di una delegazione commerciale giapponese a Washington, con i due Paesi che hanno avviato colloqui per cercare di raggiungere un accordo bilaterale in un contesto di crescenti timori per le conseguenze economiche delle tariffe statunitensi.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che durante l’incontro sono stati fatti “grandi progressi”, con il Giappone che è il primo grande partner commerciale a negoziare direttamente con gli Stati Uniti – un caso test per molte altre nazioni in cerca di condizioni migliori rispetto alle ampie tariffe statunitensi.

L’Unione Europea ha definito ingiustificate e dannose le tariffe americane, ma la presidente Ursula von der Leyen ha indicato che il gruppo vuole “dare una possibilità ai negoziati”.

Pernod Ricard in calo dopo le vendite trimestrali

Nel settore corporate, Pernod Ricard (EU:RI) ha riportato un calo del 3% nelle vendite del terzo trimestre, con il produttore francese di alcolici che ha mancato le previsioni a causa dell’incertezza legata alle tariffe che ha colpito un settore già in difficoltà.

Hermès (EU:RMS) ha registrato un aumento del 7% nelle vendite del primo trimestre, leggermente al di sotto delle aspettative, in un raro segnale di debolezza nella fascia alta del marchio francese di moda e pelletteria, in un contesto economico instabile.

ABB ha riportato un aumento del 22% degli utili nel primo trimestre del 2025, grazie a un incremento degli ordini, a solidi margini e alla spinta strategica per ristrutturare il proprio portafoglio, che include anche l’intenzione di scorporare la divisione Robotics il prossimo anno.

J. Sainsbury (LSE:SBRY) ha registrato un aumento del 7,2% dell’utile annuale, ma il gruppo britannico di supermercati prevede una crescita nulla o limitata per il nuovo esercizio fiscale a causa dell’aumento dei costi e della maggiore concorrenza.

Altrove, Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM), il più grande produttore di chip conto terzi al mondo, ha registrato un aumento del 60% dell’utile netto del primo trimestre grazie alla forte domanda di chip avanzati.

Petrolio in rialzo, si avvia a chiudere la settimana in positivo

I prezzi del petrolio sono saliti giovedì, avviandosi verso guadagni settimanali, spinti dalle preoccupazioni legate alla disruption dell’offerta dopo le nuove sanzioni statunitensi sulle esportazioni di petrolio iraniano.

Alle 03:15 ET, i futures del Brent sono aumentati dello 0,6% a 66,21 dollari al barile, mentre i futures del greggio statunitense West Texas Intermediate sono saliti dello 0,7% a 62,92 dollari al barile.

Entrambi i benchmark hanno chiuso mercoledì ai massimi di due settimane e sono sulla buona strada per registrare il primo aumento settimanale nelle ultime tre. Giovedì è l’ultimo giorno di regolamento settimanale prima delle vacanze pasquali.

L’amministrazione Trump ha intensificato le sanzioni contro il settore petrolifero iraniano, colpendo entità cinesi, tra cui una raffineria nella provincia di Shandong.

I forti cali delle scorte statunitensi di benzina e distillati, insieme a un incremento delle scorte settimanali di greggio inferiore alle attese, hanno ulteriormente sostenuto i mercati.

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