Le borse europee, tra cui il DAX, il CAC e il FTSE100, sono avanzate martedì dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di stare considerando una modifica delle tariffe del 25% imposte sulle importazioni di auto e componenti auto provenienti da Messico, Canada e altri Paesi.
Sul fronte economico, l’inflazione dei prezzi all’ingrosso in Germania si è indebolita a marzo dopo un’accelerazione nel mese precedente, secondo i dati pubblicati da Destatis.
I prezzi all’ingrosso sono aumentati dell’1,3% su base annua a marzo, in calo rispetto al +1,6% registrato a febbraio.
Nel Regno Unito, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato nei tre mesi fino a febbraio, secondo quanto riportato dall’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS).
Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,4% nel periodo dicembre-febbraio, invariato rispetto al periodo precedente e in linea con le aspettative degli economisti.
Mentre l’indice francese CAC 40 si mantiene appena sopra la parità, il DAX tedesco e il FTSE 100 britannico sono entrambi in rialzo dello 0,7%.
I produttori automobilistici Renault, BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen hanno registrato forti rialzi durante la giornata.
Anche Beiersdorf, il produttore di Nivea, è salito dopo aver riportato un leggero superamento delle aspettative nelle vendite del primo trimestre e aver confermato le previsioni per l’intero anno.
B&M European Value Retail è anch’essa balzata in avanti. Il rivenditore discount ha riportato una forte crescita dei ricavi e solide performance operative per il periodo finanziario di 52 settimane concluso il 29 marzo 2025.
Anche il gruppo pubblicitario Publicis Groupe ha segnato un rialzo dopo aver riportato un aumento del 9,4% dei ricavi nel primo trimestre.
Il produttore di apparecchiature per telecomunicazioni Ericsson ha registrato un forte incremento dopo che gli utili core del primo trimestre hanno superato le stime.
Al contrario, il colosso del lusso LVMH ha subito un calo dopo che le vendite del primo trimestre sono risultate inferiori alle attese.
Anche Sanofi e AstraZeneca sono scese, dopo le notizie secondo cui gli Stati Uniti si preparano ad annunciare, entro i prossimi due mesi, ampie tariffe sulle importazioni di prodotti farmaceutici.
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