Piazza Affari ha rimbalzato insieme al resto d’Europa su un’ondata di sollievo momentaneo dopo l’allentamento, nel weekend, dei dazi statunitensi su parte del settore tecnologico deciso da Trump. Nonostante la confusione, questo alimenta le speranze che l’amministrazione USA possa aprire a una fase di negoziazione, stimolando l’appetito degli investitori per i titoli più caldi.
Intorno alle 9:30 il Ftse Mib saliva di circa il 2%, ma il bilancio dall’inizio del mese resta comunque a -9%.
Corrono le banche, con l’indice settoriale in rialzo di oltre il 2%, in linea con il comparto europeo. Il settore ha beneficiato anche della promozione del debito italiano da parte di S&P, che ha alzato il rating a ‘BBB+’ da ‘BBB’ con outlook stabile. Tra i migliori si segnalano Mediobanca (BIT:MB), in crescita del 3,8%, e Banco Bpm (BIT:BAMI) a +3%.
Acquisti su Tenaris (BIT:TEN) e Saipem (BIT:SPM), che si contendono il primo posto tra le blue chip con rialzi attorno al 4,5%. Bene anche Eni (BIT:ENI) con un +2,8%.
Stm (BIT:STM) guadagna circa il 3%, al di sotto dei massimi dell’apertura, in linea con le altre tech europee, dopo che gli Stati Uniti hanno concesso esenzioni dai dazi su smartphone, computer e altri prodotti elettronici importati in gran parte dalla Cina. Tuttavia, l’incertezza resta elevata, poiché Trump ha dichiarato ieri che finalizzerà entro la settimana i dazi sui semiconduttori importati e sull’intera filiera produttiva.
I rialzi si stanno estendendo a tutti i settori. In controtendenza spicca la debolezza di Ferragamo (BIT:SFER), in calo del 2%.
Tra i titoli a minore capitalizzazione, Fidia è in asta di volatilità con un rialzo di quasi il 13%, mentre Olidata guadagna il 7,4%, seppur con volumi ridotti.
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