I prezzi dell’oro balzano mentre le tensioni USA-Cina offuscano l’allentamento dei dazi di Trump

I prezzi dell’oro (PM:XAUUSD) hanno esteso i forti guadagni nel trading asiatico di giovedì, avvicinandosi a un nuovo record, poiché la domanda di beni rifugio è rimasta solida in mezzo all’escalation delle tensioni commerciali con la Cina, nonostante la sospensione di 90 giorni annunciata dal presidente Donald Trump sui dazi reciproci per la maggior parte dei Paesi.

Alle 02:05 ET, 06:05 GMT, l’oro spot è balzato dell’1,6% a 3.123,58 dollari l’oncia. I future sull’oro con scadenza a giugno sono saliti dell’1,9% a 3.137,61 dollari l’oncia.

Il metallo prezioso aveva toccato un record di 3.168 dollari l’oncia il 3 aprile, dopo l’annuncio dei dazi, ma le pesanti perdite registrate in altri mercati finanziari avevano spinto gli investitori a vendere oro per coprire le perdite altrove, causando un recente calo dei prezzi.

L’oro si avvicina al record mentre le tensioni USA-Cina aumentano

Il nuovo slancio dell’oro è stato innescato mercoledì, quando sono entrati ufficialmente in vigore i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti.
Anche se Trump ha successivamente annunciato una sospensione di 90 giorni per la maggior parte dei partner commerciali, ha contemporaneamente aumentato i dazi sulle importazioni cinesi al 125%, alimentando timori di interruzioni commerciali ancora più gravi.

Nel frattempo, i dazi cinesi del 84% sulle importazioni statunitensi sono entrati in vigore giovedì.

I segnali contrastanti hanno lasciato gli investitori cauti di fronte a un’ulteriore escalation tra le due maggiori economie mondiali. L’incertezza persistente sulle politiche commerciali continua a sostenere la domanda di oro, visto come una copertura contro l’instabilità geopolitica ed economica.

L’indice del dollaro statunitense è sceso dello 0,2%, rimanendo vicino a un minimo di sei mesi nel trading asiatico, rendendo l’oro più economico per gli acquirenti stranieri.

Tra gli altri metalli preziosi, i future sull’argento sono balzati del 2,4% a 31,155 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino sono saliti dello 0,6% a 940,20 dollari l’oncia.

Il rame vola sulla sospensione dei dazi; l’incertezza rimane

I prezzi del rame sono saliti venerdì, grazie all’entusiasmo degli investitori per la sospensione di 90 giorni annunciata da Trump, anche se persiste la cautela a causa dei dazi più elevati imposti alla Cina.

“È chiaro, comunque, che c’è ancora molta incertezza, poiché i dazi contro uno dei principali consumatori di metalli, la Cina, sono stati portati al 125%”, hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

“Tuttavia, la prospettiva di una guerra commerciale prolungata ha anche aumentato le aspettative che Pechino possa annunciare misure di stimolo più aggressive. Questo potrebbe limitare il calo del rame e di altri metalli industriali”, hanno aggiunto.

I future di riferimento sul rame alla London Metal Exchange sono saliti del 4,7% a 9.037,15 dollari a tonnellata, mentre i future sul rame con scadenza a maggio sono scesi dello 0,8% a 4,4295 dollari per libbra.

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