I prezzi del petrolio scendono dopo i deludenti dati cinesi; l’effetto dei dazi di Trump svanisce rapidamente

I prezzi del petrolio sono scesi nelle contrattazioni asiatiche di giovedì dopo la pubblicazione di deboli dati sull’inflazione da parte della Cina, il principale importatore mondiale, mentre il Paese si prepara a una rinnovata guerra commerciale con gli Stati Uniti.

I prezzi del greggio si sono raffreddati anche dopo i forti guadagni della sessione precedente, quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha posticipato gran parte dei suoi dazi commerciali globali, contribuendo ad alleviare i timori di una recessione americana.

Tuttavia, i trader restano cauti, poiché Trump ha aumentato i dazi contro la Cina al 125%, provocando una ritorsione da parte di Pechino e intensificando la guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali.

Anche un incremento delle scorte petrolifere statunitensi superiore alle attese ha pesato sui mercati, segnalando un’elevata offerta nel principale consumatore mondiale di carburante. Tuttavia, un forte calo delle scorte di distillati ha indicato una certa resilienza nella domanda.

I futures sul Brent con scadenza a giugno sono scesi dell’1,1% a 64,79 dollari al barile, mentre i futures sul greggio West Texas Intermediate sono calati dell’1% a 61,24 dollari al barile alle 21:40 ET (01:40 GMT). Entrambi i contratti erano saliti tra il 4% e il 6% mercoledì, rimbalzando da un minimo di quattro anni.

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