I prezzi dell’oro balzano in alto mentre entrano in vigore i dazi di Trump; cresce l’attrattiva del bene rifugio

I prezzi dell’oro sono saliti durante le contrattazioni asiatiche di mercoledì, sostenuti dalla domanda di beni rifugio, mentre sono entrati in vigore i dazi imposti dagli Stati Uniti, che portano a un dazio complessivo del 104% sulla Cina. Inoltre, l’oro è stato ulteriormente supportato dal calo del dollaro ai minimi da sei mesi.

Alle 02:35 ET (06:35 GMT), l’oro spot è salito dell’1,6% a 3.031,02 dollari l’oncia. I futures sull’oro con scadenza a giugno sono aumentati dell’1,9%, raggiungendo 3.046,61 dollari l’oncia.

L’oro era sceso sotto i 3.000 dollari l’oncia all’inizio di questa settimana, toccando il livello più basso dal 13 marzo. In precedenza, il metallo prezioso aveva raggiunto un massimo storico il 3 aprile, dopo l’annuncio dei dazi, ma pesanti perdite in altri mercati finanziari avevano portato gli investitori a vendere oro per coprire le perdite altrove.

L’oro sale dopo che Trump impone dazi totali del 104% alla Cina

L’attrattiva dell’oro come bene rifugio si è riaccesa dopo l’entrata in vigore dei dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump mercoledì.

La misura più significativa è stata un dazio cumulativo del 104% sulle importazioni cinesi—una combinazione di dazi già esistenti e di un nuovo aumento del 50% annunciato martedì.

Altri dazi rilevanti includono un’imposta del 20% sull’Unione Europea, del 24% sul Giappone, 46% sul Vietnam, 25% sulla Corea del Sud e 32% su Taiwan.

Il giorno precedente, il Ministero del Commercio cinese aveva promesso che avrebbe “lottato fino alla fine” se Washington avesse portato avanti i nuovi dazi, aumentando i timori di ulteriori disordini economici e innescando un clima di avversione al rischio nei mercati globali.

L’attenzione del mercato si concentra ora sulle prossime mosse della Cina e su eventuali segnali dalla Federal Reserve su come potrebbe reagire al crescente rischio di recessione.

L’indice del dollaro USA è sceso dello 0,7% ai minimi da sei mesi durante le contrattazioni asiatiche di martedì, rendendo l’oro più economico per gli acquirenti stranieri.

Tra gli altri metalli preziosi I futures sull’argento sono saliti dell’1,8% a 30,210 dollari l’oncia. I futures sul platino sono aumentati dello 0,5% a 916,65 dollari l’oncia

Il rame scende a causa dei pesanti dazi sulla Cina

I prezzi del rame sono scesi martedì, mentre gli investitori valutavano le implicazioni dei dazi di Trump sui metalli industriali.

La Cina è il maggiore consumatore mondiale di rame, e qualsiasi perturbazione nel suo commercio o nella sua crescita economica rappresenta un rischio per la domanda globale.

I futures di riferimento sul rame alla London Metal Exchange sono scesi dello 0,6% a 8.595,0 dollari per tonnellata, mentre i futures sul rame con scadenza a maggio sono saliti dello 0,6% a 4,1512 dollari per libbra.

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